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Al fischio d’inizio di Collina, arrivato poco dopo la splendida vittoria di Stefano Baldini nella maratona olimpica di Atene, seguono venti minuti pazzeschi in un’atmosfera da serie A. Il Principe Milito porta in vantaggio il Genoa con un tiro al volo dopo 7’, Mezzano pareggia immediatamente sugli sviluppi dell’ennesimo calcio di punizione sfruttato bene poi un rigore per parte (Cozza e Pinga) portano il risultato sul 2-2. Il Toro ha reagito benissimo ai colpi dei rossoblù e al 34’ passa addirittura in vantaggio ipotecando la qualificazione con un’altro piazzato sapientemente calciato da Pinga per la testa di Marazzina. Il pareggio di Stellini al 93’ vale solo per il tabellino e non cancella la gioia granata per l’accesso alla fase a eliminazione diretta.
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Tredici gol segnati in tre partite fanno passare in secondo piano che ci sia qualcosa da registrare in difesa e riaccendono l’entusiasmo tra i tifosi che iniziano a contare i giorni che separano il Torino dall’esordio in campionato che giunge venerdì dieci settembre contro il Verona a inaugurare la serie B. Il “Delle Alpi” tristemente deserto dell’ultima di campionato col Messina a metà giugno sembra lontano secoli ed Ezio Rossi prova a tenere tutti coi piedi per terra mantenendo il basso profilo memore della stagione precedente che è lui stesso a definire “squallida”, ma in campo questo Toro pieno di settore giovanile e di gente interessante fa di tutto per smentire qualsiasi prudenza. I granata attaccano sotto la Maratona e partono fortissimo aprendo le marcature col marchio di fabbrica corner di Pinga-testa di Marazzina poi rischiano un po’ troppo a conferma di qualche meccanismo da oliare in retroguardia e chiudono la partita nel giro di 3’ tra il 36’ e il 39’. Prima Pinga conclude un’irresistibile azione sulla sinistra con un cross rasoterra messo nel sacco da Quagliarella in scivolata, poi Codrea triplica con una conclusione clamorosa dalla distanza che picchia contro la traversa e si insacca alle spalle di Van Strattan. Una caldissima Maratona contesta la società e sostiene la squadra intonando un “vi vogliamo così” che non si sentiva da tanto tempo. La bellissima punizione di Cossu all’81’ fa arrabbiare Sorrentino, ma non rovina il clima di gioia che si respira: finisce 3-1. “Tifosi attenti, sta per nascere qualcosa di nuovo” scrive Ormezzano e ha ragione.
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Il Toro continua la sua marcia vittoriosa in Coppa Italia dove affronta il Chievo alle sedici di un martedì pomeriggio: nonostante l’orario infame la Maratona c’è e fa bene perché i granata non fanno vedere la differenza di categoria e vincono l’andata 1-0 con un gol di Franco su assist di Pinga con il risultato va addirittura stretto visto che ci sono un rigore reclamato e una rete annullata a Humberto nel finale per fuorigioco dubbio. Il campionato bussa alla porta il sabato con la trasferta di Ascoli ed è un’altra marcia trionfale: dopo 3’ Marazzina approfitta di un errore dell’ex Cudini e supera Micillo in uscita con un morbido pallonetto, al 59’ capitan De Ascentis conclude una splendida azione di prima con un altro tocco sotto che scavalca il portiere e al 63’ Quagliarella insacca a porta vuota una respinta di Micillo dopo un tiro di Marazzina che si era liberato al tiro con un favoloso colpo di tacco da sudamericano. Sembra di sognare e dietro l’angolo c’è un’altra prova di maturità: il ritmo infernale del calendario propone lo scontro diretto contro il Genoa a metà settimana, stavolta a Torino.
Classe 1979, tifoso del Toro dal 1985 grazie a Junior (0 meglio, a una sua figurina). Il primo ricordo un gol di Pusceddu a San Siro, la prima incazzatura l'eliminazione col Tirol, nutro un culto laico per Policano, Lentini e...Marinelli. A volte penso alla traversa di Sordo e capisco che non mi è ancora passata.
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