Forse ha provato a prenderli per mano. Ora, però, quel capitolo è chiuso. Lei ha deciso di voltare pagina. E non ci sono più alibi: dopo quasi vent’anni, la responsabilità è tutta sua. Il futuro tecnico del Toro non può essere l’ennesimo nome anonimo, il solito traghettatore buono solo per restare a galla. Servono visione. Coraggio. Identità. Non bastano più promesse o slogan: servono scelte all’altezza della storia che si rappresenta.
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Se davvero vuole rilanciare il Torino, porti un allenatore come Maurizio Sarri. Un uomo che, pur non avendo mai indossato il granata, ha sempre onorato la memoria del Grande Torino. Quello sarebbe un segnale forte. Quello vorrebbe dire ascoltare. Ma se invece arriverà l’ennesima figura di passaggio, capiremo che nulla è cambiato. Che la storia continuerà a essere considerata un fastidio, e che i tifosi, ancora una volta, saranno lasciati soli. Presidente, la decisione l’ha presa. Ora dimostri di essere all’altezza. E non dica più che siamo noi i “troppo allenati”. Perché i tifosi del Toro non si allenano. Resistono. Da sempre.
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Sono business partner di uno dei principali player internazionali nella formazione aziendale dove promuovo il cambiamento e il miglioramento delle prestazioni individuali e di squadra all’interno delle organizzazioni. Lo sviluppo delle competenze, la ricerca dell’empatia e la comprensione delle persone mi portano a vivere la vita e l’innovazione come fattori positivi e distintivi delle relazioni.
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