LEGGI ANCHE: Torino-Milan: mancava solo Bri
Suzuki, infatti, ha scelto il Torino come partner ufficiale già nel 2013 e da allora ha costruito un legame sempre più solido con il club. In dodici anni, questa collaborazione è cresciuta anche grazie alla vicinanza fisica, la sede di Suzuki Italia è situata alle porte di Torino, e a una profonda affinità di valori. Suzuki ha intuito che il Torino poteva rappresentare il volano ideale per radicarsi nel mercato italiano, e oggi è protagonista anche in altre sponsorizzazioni sportive e culturali, come la partecipazione al Festival di Sanremo. Questo percorso ricorda un altro caso emblematico: nella stagione 2001-2002, ING Bank, colosso olandese, scelse proprio il Toro come veicolo d’ingresso nel mercato italiano attraverso la sponsorizzazione di Conto Arancio. Nonostante questi esempi virtuosi, resta il rammarico per la scarsa presenza di marchi piemontesi sulle maglie granata, una contraddizione difficile da spiegare alla luce della qualità e del radicamento di alcuni brand partner. È doveroso, in tal senso, rendere omaggio al Cavalier Vittore Beretta, il cui legame con il Toro è profondamente radicato nel tempo e nella memoria.
LEGGI ANCHE: San Valentino, l’amore Granata e il Capitano eterno
Come lui stesso ha raccontato: “Il mio personale rapporto con il Toro è iniziato il 4 maggio 1949. Avevo quattro anni e mezzo, e in casa c’era la radio accesa: mio padre e mia sorella piangevano perché era morto il Grande Torino. Da allora, quella scena mi è rimasta nel cuore.” La Fratelli Beretta, oggi attiva in sessanta Paesi, ha trovato nel calcio, e nel Torino in particolare, un partner valoriale prima ancora che commerciale. “Abbiamo sponsorizzato il Toro perché ci ha permesso di farci conoscere, ha affermato, ma soprattutto perché condividiamo la stessa visione: lo sport come passione, rispetto, movimento, amicizia tra i popoli e benessere psico-fisico. Non è solo marketing: è un sentimento che dura nel tempo.” Oggi le aziende che si definiscono socialmente responsabili devono porsi una domanda fondamentale: che tipo di sport vogliamo sostenere? Uno sport come mero business o uno sport che unisce, educa, ispira? Il Torino propone un modello virtuoso: una sportività responsabile, capace di coniugare tradizione e futuro. Non cerca scorciatoie né alleanze di comodo: porta avanti una visione fondata su valori condivisi e senso civico. Una proposta di brand awareness sostenibile, dove il valore reputazionale è reale, costruito nel tempo, mai artificiale. In un’epoca in cui ogni partnership comunica una posizione, investire nel Torino è una scelta etica e insieme strategica. È sposare una visione dello sport che mette al centro l’umanità. È fare parte di una storia unica, che ha saputo trasformare il dolore di Superga in un patrimonio morale collettivo. Il Toro non è solo una squadra. È una visione. È una posizione che conta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)