Torna un nuovo appuntamento con la rubrica "Granata dall'Europa" di Michele Cercone
Anche nella piena consapevolezza che ormai i tifosi contano poco o nulla, se non nel computo delle briciole da assegnare alle squadre di calcio, la spaccatura tra la società e i sostenitori granata è un freno colossale per ogni ambizione sportiva. I vertici del Torino possono glissare sul profondo malcontento dei tifosi, minimizzando una contestazione che è invece robusta e diffusa. Negare la realtà non aiuta però a superare i problemi. Serve invece prendere atto del malessere e riconoscerne le cause strutturali. I sostenitori granata hanno fatto prova di sacrosanta pazienza per molto tempo, digerendo anche atteggiamenti e scelte perlomeno discutibili. Stavolta sta alla società tendere una mano verso la tifoseria, provando a ricucire lo strappo con i fatti. I vertici del Toro devono uscire subito allo scoperto e stabilire obiettivi chiari ed ambiziosi per la prossima stagione. Dopo due anni di transizione è ora di puntare apertamente all'Europa e ad un campionato tra le prime sette. Le basi poste da Juric sono solide e la soglia dei 60 punti non è più un miraggio. La rapidità e la precisione nella campagna acquisti sono essenziali e saranno la cartina di tornasole della direzione che la società vorrà prendere.
L'allenatore ha colto nel segno quando ha parlato di un amore che non riesce a sbocciare. I motivi sono sotto gli occhi di tutti e la responsabilità non può certo essere addossata a chi vive, ragiona e respira Toro ad ogni passo. ''It takes two to tango'' dicono i commentatori sportivi britannici, ed in questa danza della speranza i tifosi granata si sono quasi sempre ritrovati da soli, fino a perdere fiducia e a diffidare di qualsiasi invito in pista. I margini per riavvicinarsi sono sempre più sottili, ma esistono ancora. Il fuoco cova sempre sotto la cenere, ma a riempire il Grande Torino e a far scoccare una nuova scintilla non saranno le solite vuote parole destinate a tradursi in giustificazioni e scuse invece che in fatti concreti. Servono patti chiari tra società, mister, squadra e tifosi su cosa fare, quando farlo e come farlo. La base della società occidentale è riassunta nella locuzione latina ''pacta sunt servanda'': senza questa certezza ogni fiducia è vana e ogni relazione sociale labile. Patti chiari dunque, e fatti a seguire.