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Biraghi e le verità dette scherzando

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Il Granata della Porta Accanto/ Spesso dietro una battuta si nasconde una verità scomoda per le orecchie dei tifosi
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

Ci sono piccoli episodi che al giorno d'oggi assumono una rilevanza maggiore rispetto ad un tempo perché gli smartphone ed i social permettono in pochi secondi di far sapere ad una platea potenzialmente infinita qualunque cosa accada in qualunque parte del mondo. È successo, per esempio, a Biraghi qualche giorno fa di essere ripreso durante una sessione di autografi con i tifosi a scambiare due battute con un giovane tifoso e di finire agli onori della cronaca per il contenuto di tali battute. In sostanza l'ex Fiorentina, con un tono serio, ma in un contesto che era chiaramente leggero e scherzoso, ha risposto, ad un ragazzo che gli chiedeva insistentemente di vincere almeno un derby quest'anno, "se sai come vincerlo vieni a giocare con noi". Il putiferio di commenti sui social, divisi tra "colpevolisti e innocentisti', si è placato solo a seguito di un comunicato dello stesso Biraghi che ha chiarito la natura prettamente scherzosa della sua risposta al giovanissimo tifoso, rimarcando la buona fede delle sue frasi. Premesso che detesto queste infinite diatribe social in stile "guelfi contro ghibellini", mi limito a dire che si poteva evitare tutto questo can can se, usando un minimo di buon senso, sì fosse percepito che l'atteggiamento di Biraghi era assolutamente di non contrapposizione verso quel ragazzo e che l'ambiguità di tale scambio di battute nasceva più che altro dall'uso di una cifra umoristica poco azzeccata da parte del giocatore e pertanto facilmente fraintendibile. La vicenda però mi ha dato lo spunto per un paio di considerazioni: la prima è che i tifosi granata vogliono tornare a vincere i derby e la seconda è che i giocatori sono consci che stante l'attuale situazione del Torino FC la cosa non è per niente semplice.

Quindi se da un lato i tifosi under 30 (ma anche quelli over che manco se lo ricordano più) bramano (giustamente) di poter vedere la propria squadra del cuore sconfiggere l'eterno rivale bianconero, dall'altro i giocatori, e se lo dice Biraghi che è uno di quelli più esperti e navigati, molto candidamente sanno ed ammettono che con le forze attuali è difficile promettere vittorie nelle stracittadine. Si diceva un volta che "Arlecchino, scherzando, diceva la verità", intendendo che spesso dietro una battuta si nasconde una verità che chi parla potrebbe non voler esprimere apertamente. Biraghi inconsciamente ha fatto un'operazione del genere, tra l'altro rimarcando la cosa anche a bocce ferme perché ha rifatto la stessa battuta nel suo comunicato chiarificatore dicendo "chiunque sappia come vincere un derby è il benvenuto tra noi". La verità inconfessabile è che senza una rosa forte e senza una società forte è impossibile ambire a vittorie prestigiose. Ci ripetono come pappagalli da anni che arrivare nelle prime quattro in campionato è un'impresa titanica al giorno d'oggi, ma poi Atalanta e Bologna ce la fanno con idee, investimenti mirati e programmazione. Il Torino di Cairo non ha mai superato i quarti di finale di Coppa Italia, ma poi vediamo che nelle ultime edizioni la Cremonese e l'Empoli, nonostante la pessima formula della competizione, sono arrivate in semifinale. Ci raccontano che gli scontri con la Juve sono impari, ma poi si scopre che negli ultimi vent'anni tutte le squadre che ci hanno giocato contro hanno una media punti contro i bianconeri superiore a quella realizzata dal Torino FC.


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E allora quale è la verità scomoda che c'è dietro questa vicenda? Che con Cairo non esiste ambizione e lo sanno per primi i giocatori che approdano alla sua corte. Gli stipendi arrivano puntuali e questo i calciatori lo sanno e lo apprezzano così come molti apprezzano che se fanno bene possono prendere il volo verso altri lidi e che se fanno male qua nessuno li mette in discussione perché obiettivi sportivi, a parte la salvezza, non ce ne sono. Allora non prendiamocela con Biraghi se dice goffamente ad un ragazzino quello che tutti sappiamo e vediamo: perché avrebbe dovuto promettere vittorie nel derby quando la squadra a fine luglio è il solito cantiere in alto mare e a settembre, se va bene, lotterà per il centro classifica? Prendiamocela con chi impedisce ai ragazzini tifosi di avere dei sogni legati alla propria squadra del cuore (ad esempio vincere un derby) e sperare che questi sogni ogni tanto si realizzino: il nostro presidente. Che promette una squadra pronta al 90% prima del ritiro, ma che a fine ritiro è ancora un via vai di giocatori in uscita ed in entrata. Anche questa, se era una battuta, non faceva molto ridere e non nascondeva nessuna verità, anzi, sembrava qualcosa di molto simile al suo esatto contrario. Chissà Baroni che senso dell'umorismo ha...

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.

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