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Il granata della porta accanto

Estathè granata

Estathè granata - immagine 1
Sperare in un futuro migliore è un dovere per ognuno di noi ed è giusto non smettere di crederci
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

L'estate granata potrebbe tramutarsi in un' Estathè granata se ci fosse un fondo di verità nelle indiscrezioni che vedrebbero la Ferrero decisa a rompere gli indugi e ad entrare nel mondo del calcio con un ruolo da protagonista e non solo da mero sponsor. Dopo la Red Bull, infatti, sarebbe un'altra bibita, questa volta quella italianissima e tipicamente estiva della Ferrero, l'Estathè, a far sognare finalmente in grande i tifosi granata lasciandoli immaginare un futuro ambizioso e più roseo che mai. Ovviamente, non potendo sapere quanto di vero effettivamente ci sia in questa notizia, è doveroso restare coi piedi per terra e, magari, come ho provato a fare io, riderci un po' su con l'analogia tra le due bevande "protagoniste" degli ultimi due rumors sulla vendita del Torino. Che Cairo possa vendere è ormai l'auspicio, il desiderio e la preghiera di quasi tutti noi granata, se poi questo miracolo avvenisse passando nelle mani di un proprietario di caratura superiore a quella dell'editore alessandrino sarebbe ancora meglio: sperare in un futuro migliore è un dovere per ognuno di noi ed è giusto non smettere di crederci.

Nessuno è eterno e nulla è per sempre per cui anche Cairo prima o poi sparirà dalla storia del Toro, rimanendo negli annali più per i record negativi che per quel poco di buono che ha fatto in questi vent'anni. D'altronde che la gente sia stufa lo dimostra anche il tiepidissimo clima che si respira intorno al nuovo Toro di Baroni. Ormai nessuno crede più ai "progetti tecnici" propinati dal presidente e di certo Vagnati non è agli occhi dei tifosi il direttore sportivo capace di costruire una squadra che possa fare un salto in avanti rispetto alla mediocrità dell'ultimo quinquennio. L'anno scorso un po' di entusiasmo lo aveva portato Vanoli con la sua sana voglia di fare bene al Toro e con il suo atteggiamento profondamente integrato nelle dinamiche dell'ambiente e della storia granata. Sappiamo tutti come un finale indecente e la mannaia di un Cairo piccato dalle dichiarazioni del tecnico ex Venezia abbiano terminato anzitempo l'era Vanoli. Con tutto il rispetto per Baroni, difficile che il tifoso in questa primissima fase della stagione si possa accendere per ciò che il neo allenatore granata, l'anno scorso alla Lazio, potrà fare alla guida di Vlasic e compagni.


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La partenza (scontata) di Ricci e gli acquisti di Anjorin e Ismajli, "casualmente" entrambi rappresentati dallo stesso procuratore del neo mister, aggiungono disillusione sul modus operandi di questa società. E non sono i numerosi contratti rinnovati ai vari giovani della rosa granata, sia della prima squadra (Gineitis, Nije) che delle Under (Cacciamani su tutti) a poter fare immaginare una nuova linea verde in casa Toro. Piuttosto l'obbiettivo appare chiaro quanto poco romantico: rinnovare questi ragazzi per garantirsi future plusvalenze. Nel frattempo vediamo come si svilupperà il ritiro sebbene quasi tutti stiamo già tremando al pensiero di come sarà da interpretare la promessa di Cairo di dare a Baroni il 90% della rosa pronta prima della preparazione in Trentino: a tre giorni dalla partenza, se non arrivasse quasi nessuno, vorrebbe dire che la rosa sarebbe più o meno questa e ci sarebbe da preoccuparsi sul serio. Meglio quindi distrarsi e pensare all'Estathè, ai Ferrero che vogliono comprare il Toro, magari all'affare legato al potenziale acquisto anche dello stadio. E se sfumasse anche questo rumor, ci sarà in futuro qualche altra bibita con cui sognare un Toro migliore, no?

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.

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