toronews columnist Il Toro rialza la testa, ma i problemi restano
la scossa granata

Il Toro rialza la testa, ma i problemi restano

Michelangelo Suigo Columnist 
Un punto contro i Viola, ma zero gol fatti, e dopo la sosta si va a Roma

Un punto, un passo in avanti, ma zero gol fatti. L'inizio di campionato del Torino è decisamente in salita, ma il pareggio a reti inviolate contro la Fiorentina all'Olimpico Grande Torino, se non altro, ha il sapore di un piccolo riscatto. Dopo la batosta subita a San Siro, il 5-0 incassato contro l'Inter, la squadra di mister Baroni aveva l'obbligo di dare un segnale, e l'ha fatto. Certo, lo 0-0 finale non accontenta nessuno, ma per i granata è un punto guadagnato che fa morale. Se non altro, il match contro la Viola ha almeno mostrato un Torino con un volto diverso rispetto a quello totalmente disorientato di Milano. Nel primo tempo, i granata sono stati più propositivi e aggressivi, mettendo in difficoltà gli ospiti. Poi, nella ripresa, è uscita un pò la Fiorentina e il Toro ha arretrato leggermente il baricentro, pur difendendo il pareggio con determinazione. L'atteggiamento è cambiato, e questo è il dato più incoraggiante. Baroni ha ridisegnato la formazione, con Maripan e Coco al centro della difesa, Pedersen sulla fascia destra e il debutto a centrocampo di Asllani al fianco di Ilic e Casadei. Oltre all'esclusione di Masina, disastroso con l'Inter, Baroni ha invertito per fortuna i due centrali, spostando a destra Coco. Puntellati meglio difesa e centrocampo, tuttavia l'attacco non è riuscito a sbloccarsi.

I granata sono ancora a secco di gol in campionato e la manovra offensiva appare ancora poco incisiva. Una delle note positive è, invece, l'abbandono della costruzione dal basso a tutti i costi. Contro la Fiorentina, si è visto un approccio più pratico, con lanci lunghi di Israel quando il pressing avversario si faceva troppo alto. Questo ha permesso di evitare rischi inutili in fase di impostazione e ha garantito una maggiore solidità difensiva. Certo, il Toro deve ancora lavorare molto sul possesso palla e sulla fase di rifinitura, ma l'importante era ritrovare aggressività e compattezza, valori che sembravano completamente smarriti a San Siro. Intanto, il mercato del Toro si è chiuso ieri senza un nuovo difensore centrale: Baroni dovrà arrangiarsi con Coco, Maripan, Masina, Ismajli,e Sazonov, perché non si sa quando potrà rientrare Schuurs, ormai lontano dal campo da ben due anni. La situazione si farà tosta tra dicembre e gennaio, quando la Coppa d'Africa ci terrà lontano Coco e Masina, lasciando la difesa granata con tre soli centrali, uno dei quali, Sazonov, è attualmente ai margini della rosa. L'ultimo arrivo estivo è stato Niels Nkounkou, laterale sinistro prelevato dall'Eintracht Francoforte. La formula è prestito con diritto di riscatto (che può trasformarsi in obbligo).

Questa è stata la formula preferita nella campagna estiva del Toro: su otto volti nuovi, tre (Ismajili, Israel e Aboukhlal) sono arrivati a titolo definitivo, oltre a Pedersen per il quale era già previsto l'obbligo di riscatto. Due (Anjorin e Simeone) lo diventeranno perché è previsto l'obbligo di riscatto, mentre per gli altri tre (Ngonge, Asllani e Nkounkou) si valuterà a fine stagione. Il saldo è in attivo, avendo il Toro speso 20 milioni, ai quali bisognerà aggiungerne 12 per gli obblighi di riscatto di Anjorin e Simeone, ed avendo incassato dalle cessioni (Ricci, Milinković-Savić e Sanabria) 40 milioni. Intanto, proprio oggi il presidente Cairo tocca i 20 anni alla guida del club granata: «È un periodo lungo, ma non c'è niente da festeggiare» ha dichiarato. Chiuso il capitolo calciomercato, dopo la sosta per le Nazionali, il calendario però non fa sconti. Il Toro affronterà la Roma all'Olimpico, una squadra reduce da due vittorie consecutive. Sarà un altro banco di prova importante per i granata, che dovranno dimostrare di aver imparato la lezione e di essere pronti a lottare per ogni punto. Il pareggio con la Fiorentina è un piccolo passo, ma per risalire la china e trovare anche la via del gol serve molto di più.

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.

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