Non è solo una partita. È la battaglia tra il colore e il bianco e nero, tra chi vive di passione e chi di potere, tra il popolo e i padroni, come disse giustamente Siniša. È il richiamo di un’appartenenza che non si sceglie ma ti nasce dentro, marchiata nel sangue e nel cuore. Baroni e i suoi lo sanno: non basta il modulo giusto o la tattica perfetta, serve quella voglia che trasforma i limiti in una forza sovrumana, quella dedizione che fa correre anche quando non hai più fiato, quel coraggio che porta a credere nell’impossibile.
Perché questo derby non è solo Torino contro Juventus.
È Torino contro la sua storia recente, contro la rassegnazione, contro il tempo che ci ha tolto il gusto di sognare.
Ed è per questo che stasera, più che mai, vogliamo vedere undici uomini giocare per riscrivere un destino.
Non per cancellare dieci anni di silenzi, ma per farli esplodere tutti insieme perché: c'é una bandiera che sventola ancora, il suo colore é il più bello che c'é.La birra in mano e il granata nel cuore, perché Toro sei tutto per me.
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