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La Leggenda e i Campioni

Pino Maina e la prima Coppa Italia

Pino Maina e la prima Coppa Italia - immagine 1
Torna "La Leggenda e i Campioni", la rubrica su Toro News di Gianni Ponta: "Il colpo di reni a rialzarsi dopo una deviazione in tuffo"
Gianni Ponta

La leggenda non passa. Ritorna

alle origini superando gli inverni.

Durs Grünbein

In sua memoria, nacque una squadra di calcio torinese, il Pino Maina, dalla caratteristica maglia grigia, proprio come quella che lui, Giuseppe Maina, torinese di Borgo San Paolo, era solito indossare. A tutt'oggi, nel campionato dilettanti a livello regionale esiste la Pozzomaina A.S.D., nata dalla fusione di due società, la Pozzo Strada e la Pino Maina.

Il giornalista Luigi Cavallero, resocontista brillante ma ordinato, vivace ma prudente e sicuro nei giudizi, perito a Superga, ne scrisse così: "Si tratta di un portiere con i fiocchi. Scatto, presa, coraggio, intuizione sono le doti che ha dimostrato di possedere in pieno". Nove campionati di Serie A , di cui cinque da titolare. Gli altri in alternanza con Censín Bosia - di professione bottaio ad Asti già campione d'Italia - negli Anni Trenta; 30 presenze nel 1936-37, 12 presenze lui e 18 Cassetti nel 1938-39, 5 presenze totali lui e 55 complessive per il campione del Mondo Aldo Olivieri nel biennio '38-40. Di Maina ci restano alcune foto d'epoca suggestive, che appartengono veramente ad un'altra epoca, un mondo antico. Quello in cui un foglio sportivo usciva due volte la settimana e i risultati così come le notizie sportive venivano trasmessi dalla radio alla sera.


22 ottobre 1935, Arena di Milano. Milan-Torino 0-1. Maina riceve il retro passaggio di Osvaldo Ferrini, pressato da un avversario.

15 marzo 1936. Sampierdarena-Torino 2-0. Maina devia in angolo a mani aperte sotto la traversa, Osvaldo Ferrini e Cesare Gallea ne osservano l'intervento. Il colpo di reni a rialzarsi dopo una deviazione in tuffo. Coppa Italia 1935-36.

L'11 giugno del 1936 si disputa la finale di Coppa Italia sul campo neutro di Genova. Tra i pali del Torino si schiera Pino Maina, coppola ginocchiere e maglia grigia. Torino e Alessandria hanno vinto la concorrenza di altre 96 squadre. Si tratta della seconda edizione del torneo nazionale in assoluto. La prima era stata vinta dal Vado nel '22, quindi la Coppa nazionale non si era più disputata. Il Torino giunge in finale dopo aver eliminato Reggiana, Catania, Livorno e Fiorentina. Il 19 gennaio 1936, al Filadelfia, negli ottavi di finale, i granata si sono imposti sulla compagine siciliana per 8-2, con sei goal di Pietro Buscaglia (13', 28', 39', 55', 58', 86').

Finale. Le doppiette di Remo Galli II e del chierese Onesto Silano, un sinistro al fulmicotone come quello di Pulici tanti anni dopo, insieme al goal di Buscaglia, consentono al Torino di imporsi per 5-1 sull'Alessandria, mentre il gol dei grigi viene realizzato da Riccardi.

Il Torino conquista la sua prima Coppa Italia.

Trentacinque anni dopo un altro portiere del Torino avrebbe vinto la quarta Coppa Italia per i granata di nuovo sul campo neutro di Genova. Il mio idolo all-time Luciano Castellini avrebbe parato due rigori a Gianni Rivera, mentre Sergio Maddè sarebbe stato implacabile 5/5 contro il rossonero Belli.

Luciano Castellini, "i laghé son tücc matt"come sentii dire con affetto ed ammirazione da un tifoso sugli spalti di San Siro. Appunto. Per volare da un palo all'altro e mettere la faccia nei piedi degli attaccanti avversari, bisogna esserlo.

Quando smise di giocare, Pino Maina intraprese la professione di disegnatore all'Aeronautica. Morì giovane, a soli 33 anni, il 19 settembre 1942, mentre tornava dal lavoro in bicicletta, investito da un locomotore della tramvia che da Torino portava a Rivoli, lungo l'attuale Corso Francia, all'altezza del quartiere Pozzo Strada.

Gianni Ponta, chimico, ha lavorato in una multinazionale, vissuto molti anni all’estero. Tuttavia, non ha mai mancato di seguire il “suo” Torino, squadra del cuore, fondativa del calcio italiano. Tra l’altro, ha scoperto che Ezio Loik, mezzala del Grande Torino, aveva avviato un’attività proprio nell’ambito dell’azienda in cui Gianni molti anni dopo sarebbe stato assunto.

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