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Il Torino si affaccia a una nuova stagione con aspettative sicuramente superiori a quelle della scorsa, ma con alcune ombre e incertezze che sembrano rievocare le difficoltà passate. Dopo la vittoria in Coppa Italia contro il Modena, che ha visto i granata superare il turno con una prestazione convincente solo nel 2° tempo, l'analisi si sposta inevitabilmente sulla costruzione della squadra e sulle dinamiche che potrebbero influenzare l'andamento del campionato. L'esordio in Coppa Italia ha messo in luce sia le potenzialità che le fragilità di un gruppo ancora in fase di assestamento, con un occhio di riguardo ai reparti che necessitano di maggiore solidità. La necessità di più equilibrio è la chiave di volta per le ambizioni del Toro. Come già accaduto nella scorsa stagione, la difesa mostra delle lacune che, se non colmate, potrebbero compromettere la stabilità dell'intera squadra. La mancanza di un vero e proprio play a centrocampo, in grado di dettare i tempi e far girare la palla con fluidità, si fa sentire. La squadra fatica a trovare un'identità di gioco definita e a costruire azioni offensive in modo organico. Questo squilibrio impedisce al Toro di esprimere appieno il suo potenziale e di trasformare il talento dei singoli in un'efficace forza di squadra.
Una delle sfide più delicate che la società granata si troverà ad affrontare è legata peraltro al periodo in cui si giocherà la Coppa d'Africa. Tra dicembre e gennaio, infatti, Coco, Masina e Aboukhlal saranno quasi certamente convocati dalle rispettive nazionali. La situazione più critica riguarda quindi la difesa. Il Toro si troverebbe infatti a contare su soli due centrali (Maripan e Ismajili) per un periodo cruciale della stagione. Questa prospettiva solleva un'evidente urgenza: servirebbe un altro difensore centrale, a meno di non puntare nuovamente su Sazonov, ancora privo di minuti dopo il brutto infortunio dello scorso anno ad Empoli. A ciò si aggiunge che proprio il nuovo arrivo, Ismajli, è ora infortunato e il suo rientro è previsto dopo la pausa di settembre. Come dicevamo, l'esordio in Coppa Italia contro il Modena, che ha visto i granata superare il turno con una prestazione complessivamente sufficiente, ma con un pessimo 1° tempo, ha mostrato sprazzi di buon gioco nella ripresa, ma ha soprattutto messo in evidenza le fragilità strutturali della squadra di Baroni. Il Toro ha battuto il Modena 1-0 e staccato il pass per i sedicesimi di finale di Coppa Italia contro il Pisa e nel finale c'è stata l'ovazione dell'Olimpico Grande Torino per il ritorno in campo di Duvan Zapata, reduce dal lungo recupero dopo la lesione del legamento crociato rimediata nell'ottobre 2024. Il gol di Vlasic ha sigillato la vittoria, ma l'analisi va oltre il risultato. Il Toro deve affrontare le sue criticità con decisione, il tempo stringe e le lacune, se non colmate, potrebbero trasformare i sogni di una stagione di successo in un'ennesima corsa a ostacoli. La capacità di intervenire sul mercato in modo mirato, in particolare per la difesa, e di trovare il giusto equilibrio tattico a centrocampo, saranno i fattori determinanti per le sorti di un campionato che si preannuncia più che mai combattuto e imprevedibile.
Lunedì 25 si comincia da San Siro contro l'Inter, in una sfida subito tostissima. E in settimana Baroni aspetta buone notizie dal mercato. Il Presidente Cairo, che alla presentazione del mister aveva detto che servivano un attaccante esterno e un terzino sinistro, ieri sera ha virato quando gli è stato chiesto se, a questo punto, l'esterno non sia più un obiettivo: "Avevamo pensato di giocare in un modo, con due a centrocampo. Però poi avendo troppe mezzali non puoi giocare a due ma molto più a tre, almeno fino a quando le mezzali non imparano a giocare a due. Di esterni ne abbiamo abbastanza: Ngonge, Aboukhlal, Njie e Vlašić che comunque può fare quel ruolo lì. Quindi oggi è meglio pensare a qualcuno in mezzo al campo, a parte Ilkhan che chiaramente può dire la sua. Ma è bene averne un paio in quel posto lì. Oltre al terzino sinistro che ovviamente ci vuole". Proprio Ilkhan, per la bella prestazione e quello che ha fatto vedere con il Modena quando è entrato, potrebbe essere la soluzione in casa, ma tra gli obiettivi c'è Nicolussi Caviglia del Venezia. Intanto, c'è l'accordo per la cessione di Sanabria alla Cremonese, per 2,5 milioni più bonus. Grazie di tutto Tonny.
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Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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