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2. Ricostruire l'entusiasmo e il senso di appartenenza. Il Toro non è solo una squadra di calcio, è un simbolo, una bandiera che rappresenta la storia e i valori di una città e di una tifoseria unica. Negli ultimi anni, complici i risultati altalenanti, l'entusiasmo della piazza è stato spesso messo a dura prova. Baroni ha il compito di ricostruire il feeling con i tifosi e di infondere nei giocatori un profondo senso di appartenenza alla maglia granata. Come? Con un atteggiamento propositivo e umile. Sposando in pieno la causa granata. Con il lavoro quotidiano, trasmettendo ai giocatori la fame, la grinta e la determinazione che da sempre caratterizzano lo spirito del Toro. I tifosi granata perdonano un errore tecnico, ma difficilmente perdonano la mancanza di impegno e di attaccamento alla maglia. Far sentire i giocatori parte di qualcosa di più grande, di una storia gloriosa, può fare la differenza nel rendere l'ambiente più coeso e vincente.
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3. Gestire al meglio la rosa e valorizzare i giovani talenti. Il Toro ha in rosa giocatori di qualità, alcuni dei quali con ampi margini di miglioramento. Auspichiamo tutti che il calciomercato ci possa portare presto buoni innesti, in modo da iniziare la preparazione nel ritiro estivo al meglio. In particolare, occorrono giocatori adatti al modello di gioco di Baroni (già descritto nella rubrica precedente). Tuttavia, è necessaria la sufficiente flessibilità nell'adeguamento del modulo ai giocatori che arriveranno, senza attendere troppe partite prima di farlo, come accaduto lo scorso anno con Vanoli, o come accaduto anche alla Lazio, almeno stando a quanto riferitomi da tanti amici laziali che, abitando a Roma, ho interpellato al riguardo. La sua fama di allenatore capace di far crescere i giovani sarà poi importante in casa granata, visto che tra under 18 e under 17, freschi entrambi di scudetti (grandissimi questi ragazzi!), ci sono dei talenti davvero notevoli.
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L'arrivo di Baroni a Torino segna l'inizio di un nuovo capitolo. Le sfide non mancheranno, ma con intelligenza tattica, capacità di leadership e una profonda comprensione dell'"essere granata", il nuovo mister ha le carte in regola per portare il Toro verso una nuova dimensione. Nella stagione che si è chiusa, purtroppo, non abbiamo visto il vero Toro. O, almeno, quello che vorremmo. Quello che incute timore e rispetto agli avversari. Quello che ci piacerebbe si possa dire, tra un pò, del Toro di Baroni.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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