Diverse le atmosfere, diverse le emozioni.
Bisognerebbe scrivere un pezzo per ognuna delle oltre venti esibizioni che si sono succedute: momenti di musica eterogenei, ma tutti significativi: dai ritmi balcanici contaminati proposti dalla voce roca di Goran Bregović, all'indie rock alla toscana dei Baustelle, dalla poesia stralunata e cruda di Simone Cristicchi all'impegno di Daniele Silvestri fino al travolgente Lucio Corsi, che se grazie al Festival ha ottenuto la celebrità su larga scala, al Tenco ha fatto incetta di premi, riuscendo nella doppietta della Targa per il miglior album e per la miglior canzone. E poi Moni Ovadia, Tito Schipa Jr., Ricky Gianco, Mimmo Locasciulli e tanti altri artisti per tre serate di assoluto livello.
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Quando ci si imbatte in situazioni che propongono dualità marcate come questa (Premio Tenco/Festival di Sanremo), a noi granata viene subito in mente la contrapposizione tra il Toro e il nostro opposto calcistico, quegli altri, i protagonisti in bianconero della stracittadina torinese.
Nella settimana del dopo derby, approfittando del fatto che la partita, pur prolungando la nostra atavica sete di vittorie, è passata senza farci troppo male, si può provare a giocare al gioco degli antipodi con i due eventi musicali rivieraschi.
Mi viene facile attribuire i lustrini, la massa di seguaci e la grancassa mediatica del Festivalone alla Juve e l'essere di nicchia, per pochi eletti, senza fronzoli ma di gran classe del Tenco al Toro.
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Più sotterranea la Rassegna della canzone d'autore, senza il profluvio di parole, immagini, dibattiti e talk show televisivi; parla direttamente al cuore, senza filtri e sovrastrutture.
Il Toro è così: musica per intenditori, talvolta amara, ma vitale e rivitalizzante.
La gioia che è in grado di trasmettere è come quella di una grande canzone che ti raggiunge inaspettata. Quando arriva, ti chiedi dove si nascondesse fino allora, dove fossero quelle parole e quelle note, potenzialità latenti, ma già presenti dentro di te, come la statua imprigionata nel marmo che attende lo scalpello dello scultore per venire alla luce.
Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.
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