Editoriale

Torino, Juric scelta apprezzabile: ora si prosegua con la rifondazione

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Al nuovo allenatore l'augurio di riuscire a districarsi nelle sabbie mobili granata, in attesa di una rivoluzione che pare inevitabile
Nicolò Muggianu

È ufficialmente cominciata l'era della rifondazione in casa Torino. Via Nicola - a cui, è doveroso sottolinearlo, vanno dati grandi meriti per la salvezza raggiunta quest'anno - e dentro il ruspante tecnico croato Ivan Juric, che nella giornata di ieri è stato ufficializzato come nuovo allenatore del Torino. Una scelta voluta fortemente da tutta la dirigenza, dal responsabile dell'area tecnica Davide Vagnati al patron Urbano Cairo, che per portare sotto la Mole l'ormai ex tecnico dell'Hellas Verona ha fatto un investimento molto importante in termini economici e si è preso la responsabilità di allontanare un tecnico gradito alla piazza e che, pur soffrendo, aveva comunque raggiunto l'obiettivo della salvezza. Ma il Torino inseguiva Juric da un anno e, una volta che il tecnico ha deciso di lasciare Verona, non si è lasciato sfuggire l'occasione.

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LA SCELTA - Almeno sulla carta, quella di Juric sembra essere una scelta potenzialmente intelligente per il Torino. In primis perché il tecnico croato negli ultimi due anni ha fatto vedere ottime cose a Verona. Un calcio da Toro, fatto di corsa, intensità e organizzazione che, nonostante una qualità non eccelsa a disposizione, è ugualmente stato in grado di portare ottimi risultati. Inoltre, tra gli allenatori a portata di portafoglio del club granata, i principi di gioco del tecnico croato sono senza dubbio quelli più adeguati alla rosa attualmente a disposizione del Torino, che con la difesa a tre gioca ormai ininterrottamente da tre stagioni.

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RIFONDAZIONE - Il profilo di Juric può dunque rappresentare una scelta sensata almeno sulla carta, purchè ora si volti pagina anche per quanto riguarda il parco giocatori. Si è già evidenziato su queste colonne come sia arrivata l'ora di rifondare il Toro. Partendo dal fatto che, come detto dal presidente Cairo appena qualche settimana fa, per ricostruire il Torino c'è bisogno soltanto di giocatori estremamente convinti e motivati a restare. Ma non solo: servirà trovare il giusto equilibrio tra le esigenze del bilancio e quella di assecondare le richieste dell'allenatore consegnandogli quelle pedine che ritiene necessarie per svolgere il suo calcio. Intanto, non resta che augurare buona fortuna al nuovo allenatore Juric, chiamato a guidare una rivoluzione dall'esito non scontato dopo essere salito in sella ad un Toro difficile da domare, che nelle ultime stagioni ha fatto saltare le teste di ben quattro suoi colleghi.

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