Questo Toro ha solo un piano A, che spesso viene studiato e neutralizzato dagli avversari, specie le piccole che ti aspettano basse e ripartono. Juric ha conferito alla squadra una grande solidità difensiva e una bella personalità ma la manovra troppo spesso si ferma ai venti-venticinque metri. Dire che, a quel punto, tutto è nelle mani della qualità di trequartisti e attaccanti sembra troppo facile; servono anche delle soluzioni alternative, serve calciare da fuori, portare alla conclusione diversi uomini, essere efficaci su palla inattiva. Ciò al momento accade troppo raramente.
Per dare un senso alla stagione, occorre che la società si sforzi di trovare sul mercato di gennaio le pedine giuste per consolidare la squadra in vista del prossimo anno e per togliere tutti gli alibi possibili. Intanto, si può e si deve puntare sulla Coppa Italia: lì influiscono molto gli episodi e i dettagli, sono gare secche e non un torneo lungo 38 partite dove alla lunga contano i valori.
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