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Siamo alle collezione di figurine. Si continuano a fare tante parole e a prendere decisioni da cartolina, e intanto non si riesce a trovare un attaccante Azzurro decente almeno per il posto da titolare, e nella disperazione si è pensato bene, nella tipica scaltrezza da bottegai arruffoni alla Carlo Goldoni, di arruolare uno scarto dell’Argentina come Mateo Retegui. Senti qualche allenatore di categoria inferiore, dove teoricamente dovrebbero trovare spazio i giovani italiani, narrarti storie da incubo e di corruzione continua, dove i club fanno giocare in prima istanza chi porta soldi. Poi apri i giornali o ascolti le trasmissioni e i canali di settore ed è tutto un complimento per il grande lavoro di Matteo Marani e Gianfranco Zola, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della LegaPro. I settori giovanili, a detta dei tecnici, languono nella forsennata ricerca della tattica, trascurando colpevolmente l’addestramento tecnico di base. La parola d’ordine è arrivare all’estetica spagnola, e vien da ridere solo a pensarci. Quindi avanti ora con Gianluigi Buffon, che dovrebbe dare la stura ad una nuova “Invincibile Armada” Azzurra. Vorrei dargli un modesto consiglio, citando un tecnico, Sandro Pochesci, da anni protagonista sui campi delle serie minori: “una volta l’Italia menava e vinceva, adesso ce menano e piagnemo. A portare tutti gli stranieri in Italia è successo questo, non c’è più un italiano che mena. Siamo diventati tutti pariolini. Abbiamo paura, e non si può giocare con la paura. Le primavere so fatte tutte da stranieri, e ogni mese esce fuori un oriundo… ora basta. Siamo il calcio italiano”. Parole che sanno di strada, di periferia, di oratorio, la vera araldica del calcio. Parole con la memoria della mistica calcistica italiana incorporata. I nuovi Roberto Baggio, Francesco Totti, Alessandro Del Piero, Gigi Riva(e tanti altri), passano proprio da queste parole ormai dimenticate. Recuperiamole e partiamo alla ricerca della grandezza perduta.
Scrittore, sceneggiatore e regista. Tifosissimo granata e già coautore con il compianto Anthony Weatherill della rubrica “Loquor” su Toro News che in suo onore e ricordo continua a curare. Annovera, tra le sue numerose opere e sceneggiature, quella del film “Ora e per sempre”, in memoria del Grande Torino.
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