Se qualcuno ritiene siano i movimenti culturali a incidere i cambi di passo della storia, faccia di tutto per farsi passare dalla testa tale fallace convinzione. Sono le grandi banche d’affari come “JP Morgan” o “Goldman Sachs” a stabilire il battito del tempo; sono loro, a partire dai primi del 900, a imporre la finanziarizzazione dell’economia e modelli di sviluppo basati sul debito e “prodotti derivati”. E’ il mondo delle scommesse dove il banco vince sempre, ma lo fa rigorosamente in team, dal “croupier” al direttore del casinò. In questo sistema il genocidio dei nativi americani(uno dei più feroci della storia) è un dettaglio trascurabile, e le migliaia di schiavi importati dall’Africa per avere manodopera gratuita una fase storica necessaria. L’unica cosa a contare? Il risultato vincente nel caveau di una banca, ovviamente. “Abbiamo avuto l’impressione- continua Scaroni- che Maldini si sentisse a disagio, e quando si è a disagio è meglio separarsi”, lo ascolti e ti appare davvero amorevole questo boiardo a servizio del “Peaky Blinders” di Philadelphia, mentre in realtà sta per lanciare l’ennesimo siluro verso uno dei totem stanziati nel cuore di ogni tifoso rossonero del mondo: “oggi di lui ne abbiamo meno bisogno.
Il Milan uscito dalla gestione di Yonghong Li faceva fatica ad attirare talenti. Il Milan di oggi, che ha vinto lo scudetto ed è arrivato in semifinale di Champions, penso sia più attrattivo”. Con la foto di Maldini con un scatolone in mano all’uscita del sede del Milan, l’intervista del Corriere sarebbe stata perfetta sotto ogni profilo. Leggi qualche commento sui social, e trovi anche i supporter allevati nella batteria di polli del neo liberismo inneggiare al “Cardinale Pensiero”; quelli esaltati dal film “Air”, finanziato e prodotto dal proprietario del Milan, dove Ben Affleck e Matt Damon fanno una imbarazzante gara per rendere agiografico la figura di Phil Knight(padre padrone della “Nike”), tracciando un manifesto cultural/antropologico assai chiaro: lo sport deve essere semplicemente un veicolo per fare soldi. Non importa come, non importa chi tradisci, e tantomeno conta l’etica. “Red Bird crede nell’analizzare le caratteristiche dei giocatori in modo scientifico”, e qui siamo all’affondo finale della “foglia di fico” di Vicenza, dove con smaliziata noncuranza si declama la “minchiata” in voga nel nuovo millennio e si consegna definitivamente al cimitero degli elefanti Paolo Maldini, che non potrà certo mettere nel suo curriculum di essere inadatto ai “metodi scientifici” del team della fuffa.
Non si tratta di essere d’accordo o meno con tutto questo(è il mondo americano della finanza e del marketing), si tratta di realizzare a chi esattamente ci stiamo consegnando. “Quando ho iniziato io nel mondo dello sport – racconta Cardinale – lo sport era diverso; oggi molti interessi sono coinvolti, il business, il capitale, quindi c’è un impegno anche diverso ma sempre con lo stesso sentimento e questa determinazione di vincere”. Collocare la vittoria nel catalogo dei sentimenti rivela perfettamente il soggetto, il suo essere certo di trovarsi davanti ad una audience filosoficamente inconsapevole e semanticamente manipolabile. Si vuole vincere per festeggiare, per ritrovarsi in mezzo ad una calca informe avvinazzata e pronta a consumare a partire dal giorno dopo. Il calcio si è trasformato da fenomeno sociale a strumento di “movida”, come un’automobile oggi non serve a spostarsi ma a venderti un finanziamento con interessi.
Il “metodo scientifico” di cui straparla la foglia di fico è solo questo: fumo e niente di più. Rimangono tenacemente in trincea i tipi come Clint Eastwood, determinati a resistere alle fanfaluche di Scaroni, che interpretando magistralmente “Di Nuovo in Gioco” e “Cry Macho” cerca di avvertirci dell’unica cosa veramente importante: ritornare a casa. Attendo fiduciosamente che l’Europa compri il biglietto per farlo.
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