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Ma la modalità che l’ex campione del Milan di Arrigo Sacchi sta usando con Davide, sono tra il patetico e l’uso irricevibile che sta facendo del potere derivatogli da una carriera luminosissima. Avrebbe dovuto trattenersi dal far cominciar l’avventura calcistica dell’amato figlio da talmente in alto, da sembrare ora un iperbole buffa. Potrebbe anche essere, Davide, l’Einstein della panchina, ma il metodo usato dal padre per tentare di rivelarlo al mondo non solo non è stato tra i migliori, ma si colloca in cima alla classifica dei peggiori. L’amore paterno ha reso talmente ingenuo e imprudente uno tra i più titolati tecnici italiani di ogni tempo, da fargli dimenticare come il calcio possa essere molto duro e triviale, in tempi di vacche magre. Doveva immaginare che se le cose, al Napoli, avessero cominciato ad andar male questa cosa del figlio e del genero non sarebbe passata inosservata. E nel caos creatosi in questi ore nello spogliatoio della società partenopea, è proprio Davide ad essere stato indicato come una delle principali fonti di malumore dei giocatori azzurri. Sono certo come Carlo Ancellotti potesse trovare un posto in qualche squadra di Serie B o di LegaPro per il proprio pargolo, al fine di consentirgli sul serio di provare il suo valore supposto. Fa tenerezza Davide quando, in una intervista, sottolinea come, sentendosi un privilegiato, voglia dimostrare di meritare le opportunità che il padre gli sta offrendo a piene mani. Fin da quando l’allora allenatore del Paris Saint Germain, lo spedì ad allenare, fresco di laurea in scienze motorie, ad allenare nel settore giovanile della squadra parigina senza conoscere una parola di francese. Fa tenerezza,il figlio di Carlo, perché nessuno deve avergli mai spiegato come le cose, in genere, devono meritarsi prima di ottenerle, non dopo averle ottenute. Fa tenerezza, inoltre, perché sostiene di impegnarsi molto nel suo lavoro nel calcio, perché non vorrebbe mai che qualcuno gli desse del raccomandato. Spero si capisca in quale sorta di tragicommedia il ragazzo si sia infilato, perché è evidente il suo totale scollamento con la realtà che gli appartiene. A volte sarebbe meglio il silenzio, in attesa di parlare in tempi migliori. Ma la vanità frega continuamente chiunque, figuriamoci un trentenne catapultato nel mondo dorato del top del calcio mondiale.
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E in silenzio, come detto, avrebbe dovuto restare Alessandro Alciato, perché la difesa da lui operata per Davide avrebbe fatto innervosire persino il Mahatma Gandhi, noto per i suoi atteggiamenti pacifici. Forse un giorno,ma non ne sono per niente sicuro, il giornalista di Sky capirà come non basti citare un curriculum ottenuto grazie alle continue cooptazioni paterne, per giustificare l’ingiustificabile. Ricordo all’intrepido giornalista che il potere andrebbe gestito con equilibrio, non esibito come un abuso reiterato. Indiscrezioni maliziose dicono come Davide anche al Bayern di Monaco fosse poco sopportato e stimato dai super campioni del club più titolato di Germania. Pare sia stata una delle cause del divorzio del Carlo nazionale dalla società bavarese. Non sarà più possibile provare se ciò sia vero o falso, ed è questo il tremendo lascito che Ancellotti padre sta lasciando al figlio. Do un consiglio non richiesto al giovane Davide, ricordandogli come esista l’istituto delle dimissioni. Si dimetta dall’incarico di vice allenatore del Napoli, lo faccia prima che la storia superi ogni suo qualche tentativo di provare a mettere una pezza ai suoi errori e a quelli di suo padre. Una voce molto informata sulle cose del Napoli, mi ha parlato di un De Laurentiis pronto ad una clamorosa svolta per provare a frenare il caos che regna nella sua squadra. Pare che il presidentissimo abbia in mano il sì Josè Mourinho, ritenendo lo “Special One” l’ antidoto ideale per il disastro provocato da un allenatore che tanto aveva promesso, ma che poco ha mantenuto, se non laute prebende ai famigli. Se l’indiscrezione fosse confermata dai fatti, sarebbe, a mio parere, l’inizio di un’epopea napoletana simile a quella di quando Diego Armando Maradona sbarcò all’ombra del Vesuvio. Napoli ha proprio bisogno di un tipo speciale. Lo meritano i napoletani, perché finalmente coronino il loro sogno di andare all’assalto al potere della Juventus.
Di Anthony Weatherill
(ha collaborato Carmelo Pennisi)
Anthony Weatherhill, originario di Manchester e nipote dello storico coach Matt Busby, si occupa da tempo di politica sportiva. E’ il vero ideatore della Tessera del Tifoso, poi arrivata in Italia sulla base di tutt’altri presupposti e intendimenti.
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