Torna l'appuntamento con una nuova puntata della rubrica di Stefano Budicin "Nel Segno del Toro"
La stracittadina è sempre un evento impressionante. Nelle città in cui si disputa le emozioni raddoppiano, tanto per i tifosi, che accorrono da ogni angolo del Paese per godersi un simile spettacolo, quanto per i giocatori. Si ha sempre il sentore, quando si tiene un derby, che l'evento sia diverso rispetto a tutti gli altri. E infatti è così, perché non esiste niente che gli assomigli.
Se pensiamo poi alla stracittadina piemontese, con Torino e Juventus a contendersi il trono, sarà subito un profluvio di storie, aneddoti e ricordi di battaglie epiche e furiose, lotte sfrenate per conquistare il primato cittadino. In un'atmosfera tanto penetrante ogni giocatore è ben persuaso che deve fare bene a tutti i costi, dare tutto se stesso per permettere alla squadra di ottenere la vittoria.
Essendo il derby Toro-Juve radicato tanto a fondo negli anni, il numero di giocatori che si sono succeduti indossando la maglia granata è particolarmente elevato.
Se già per un giocatore navigato è tanta l'adrenalina al pensiero di recarsi in campo, vi lascerò immaginare l'effetto che un simile evento genera nel cuore di un portiere fresco di assunzione. I portieri esordienti con la maglia granata furono davvero tanti. E il primo in assoluto fu Ademaro Biano. Il 13 gennaio 1907, al Motovelodromo Umberto I. La sfida viene vinta dai nostri per 2-1. Biano, proveniente da Leini, incassa un gol dal bianconero Ernesto Borel. La rete avviene su calcio di rigore.