Come vedi il futuro di questo campionato? “Come già detto, la squadra può fare punti e risalire in classifica. Il futuro, secondo me, dipenderà dal rendimento di certi giocatori. Penso a Coco, che non potrà permettersi il minimo calo di concentrazione, perché tecnicamente è quello che è. Se non molla nemmeno per un momento, può sopperire ai suoi limiti. Poi dipende anche da come l’allenatore riuscirà a colmare il gap tecnico che ha la parte destra rispetto a quella sinistra. Vedremo se Karamoh che, secondo me, può essere ancora molto utile nell’attacco alla profondità sulle palle lunghe di Vanja prolungate da Casadei. Quest’ultimo, però, giostra più sulla sinistra, dove c’è Elmas. Dunque, sta all’allenatore cercare di combinare al meglio le caratteristiche dei giocatori. L’unico che ha davvero l’attacco alla profondità nelle sue corde è Karamoh. Bravo è stato l’allenatore anche a recuperare Sanabria, che è stato eccezionale contro il Milan. In generale, ha tenuto il gruppo in mano e non ha perso pezzi. Non era facile. Un’altra cosa mi ha impressionato molto positivamente”.
Cosa? “Ho visto Buongiorno che si ferma a Napoli, mentre procede in macchina si ferma, bloccato da una cinquantina di tifosi, e firma autografi a tutti. Casadei, a fine partita a Monza, ha regalato una maglia a una tifosa che gliela chiedeva con un cartellone. Queste cose mi fanno capire che la mentalità Toro è questa, rimanere umili e con i piedi per terra sempre. Questi due ragazzi esprimono bene, secondo me, quello che deve essere il Toro. Formando giocatori dal punto di vista tecnico ma anche umano si possono fare grandi cose”.
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