00:44 min
toronews columnist parola al mister Rampanti: “No a calciatori di passaggio: Petrachi, che svolta rispetto al passato”
Parola al mister

Rampanti: “No a calciatori di passaggio: Petrachi, che svolta rispetto al passato”

Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 
Serino analizza così i temi caldi di casa Toro dopo la vittoria di Reggio Emilia contro il Sassuolo

Il Torino coglie il secondo successo consecutivo: a Reggio Emilia è 0-1, grazie alla rete su rigore di Nikola Vlasic. Con Serino Rampanti, nella nuova puntata di “Parola al Mister”, analizziamo alcuni degli argomenti del momento in casa Toro.

Serino, che partita hai visto a Reggio Emilia? “Il Torino mi è sembrato una squadra in grado di mettere sostanza. Gineitis in campo dà più garanzie di controllo del centrocampo. Un mediano stabile e robusto come lui dà più sicurezza in fase difensiva, avendo poi un regista come Asllani e un trequartista adattato come Vlasic. C’è stata poi una grande partita da parte di Maripan. Passando all’attacco, Adams l’ho visto bene, mentre Zapata ha ancora bisogno di tempo. Ha avuto un infortunio troppo importante e ci vorrà ancora tanto tempo perché lui ritorni quello di prima. Il pensiero finale va all’ingresso di Simeone, che ha giocato poco tempo, ma in quel tempo è riuscito a scombussolare l’avversario. Il suo apporto è stato importantissimo. Ha potuto incidere con le sue qualità approfittando anche di un po’ di stanchezza degli avversari. Baroni lo ha saputo sfruttare al momento giusto”.

Riuscirà il Toro a vincere contro il Cagliari? Un tris di successi consecutivi manca da anni… “La vedo molto difficile. Un successo vorrebbe dire che c’è una svolta importantissima. Chissà…”

Una svolta, però, sembra proprio che l’arrivo di Petrachi l’abbia portata… “Ieri ero presente alla riunione della Fondazione Stadio Filadelfia, in qualità di rappresentante dell’Associazione Ex Calciatori Granata, per votare i rappresentanti del CdA della Fondazione stessa. Questa premessa è utile per addentrarsi nella situazione Toro. Pensa che, fra una battuta e l’altra, prima di iniziare formalmente la riunione, un componente ha detto testualmente: ‘Che fortuna Petrachi… Arriva e il Torino fa due vittorie’. L’amico in questione, con questa affermazione, ha dimostrato che, venendo da un altro mondo lavorativo, non conosce le dinamiche del calcio e non sa valutare le capacità tecniche delle persone che ci lavorano. So benissimo che nella vita è meglio avere la fortuna dalla propria parte, ma per affermarsi ci vogliono soprattutto capacità lavorative. Gianluca Petrachi ha queste capacità; i calciatori e lo staff lo hanno percepito immediatamente”.

Colleghi, quindi, le due vittorie consecutive all’arrivo di Petrachi? “Le cose non arrivano mai per caso. Il matrimonio tra Cairo e Petrachi era finito per varie incomprensioni, ma dopo tanto tempo si sono ritrovati. Come in un qualsiasi rapporto, a volte ci si può ritrovare, riprovarci e, se l’amore ritorna, spesso il rapporto diviene ancora più forte. Direi che il fattore-Petrachi ha colpito tutto l’ambiente in modo molto positivo. Quando lui dice che il calciatore in arrivo a Torino non deve pensare che sia solo una tappa di passaggio, imprime un cambio di filosofia molto importante rispetto alle parole di un recentissimo passato. Staremo insomma a vedere se tutto l’entourage riuscirà a incidere positivamente in questo cambio di mentalità. Si è iniziato bene, il tempo sarà galantuomo”.