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tor columnist parola al mister Rampanti: “Toro, a Roma una vittoria incoraggiante. E gli scettici…”

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Rampanti: “Toro, a Roma una vittoria incoraggiante. E gli scettici…”

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Serino analizza così i temi caldi di casa Toro dopo la vittoria di Roma
Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino trova la prima vittoria del campionato a Roma: un risultato che permette a Baroni e ai suoi giocatori di salire a quattro punti in classifica. Come in ogni martedì, analizziamo quanto avvenuto con “Parola al mister”, insieme a Serino Rampanti.

Rosario, ti aspettavi questo risultato? “Baroni, dopo la partita di San Siro con l’Inter, aveva detto che quel risultato avrebbe dato una spinta, che avrebbe fatto capire molte cose a tanti. Ha avuto ragione lui, per il momento, lo dicono i fatti. È un successo che può convincere i scettici del fatto che la squadra non sia così male. Contro la Fiorentina, la squadra è stata ingiustamente fischiata. La vittoria di Roma è figlia di grande determinazione e concentrazione. Simeone e Maripan i migliori, bene anche altri. Il Torino ha difeso molto, contro squadre importanti è giusto difendersi e cercare di colpire. Vedremo quando la squadra affronterà squadre di pari livello o inferiori: allora, vedremo come risponderà quando servirà imporre il proprio gioco. Penso che i giocatori per riuscire in questo ci siano, da Asllani a Ilic, giocatore a cui io non rinuncerei mai a cuor leggero”.

Quali sono stati i miglioramenti più evidenti? “Sicuramente l’approccio contro Fiorentina e Roma è stato diverso. Ho visto una squadra molto concentrata e determinata. Anche sul piano fisico i giocatori mi sembrano stare bene. Per non parlare della disposizione tattica, che a Roma è stata azzeccatissima”.

A cosa ti riferisci, in particolare? “Credo che, come già detto in passato, la retroguardia a tre sia la migliore opzione per i giocatori a disposizione, con Maripan a dirigere i due braccetti e i due esterni, anche se su questo ci sarebbe dare fare qualche riflessione in più. Penso che sulle fasce ci sia troppo poco dialogo e gli esterni spingono troppo poco: Biraghi e Lazaro sono arrivati troppo poco al cross; quindi, la squadra ha ancora margini di miglioramento. In previsione di un rientro futuro di Zapata, è necessario che dalle fasce arrivino palloni interessanti. Al momento, se i risultati sono questi, si può continuare così. Ma le corsie esterne devono rappresentare un’arma in più”.

Simeone non segnava da un anno: può tornare a segnare con regolarità? “A volte i giocatori sono attratti dal grande nome di un club, e accettano trasferimenti perché si va in una squadra ambiziosa, ma poi finiscono per giocare poco e non possono esprimersi come potrebbero. Quindi, a volte queste scelte diventano un errore. A mio parere un giocatore deve sempre andare dove ha grandi possibilità di giocare, rinunciando eventualmente a un ingaggio maggiore. Al giocatore conviene stare dove ha più certezze di essere impiegato, nel mio piccolo io ragionavo così”.

Il portiere Israel ti sta convincendo? “Mi sembra stia facendo bene. Speriamo continui così. Era poco conosciuto, ora non è più così e credo che i tifosi comincino ad apprezzarlo”.