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tor columnist parola al mister Rampanti: “Toro: il pareggio con la Fiorentina è quasi una vittoria perché…”

Parola al mister

Rampanti: “Toro: il pareggio con la Fiorentina è quasi una vittoria perché…”

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Serino analizza così i temi caldi di casa Toro dopo lo 0-0 interno con i viola
Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino pareggia contro la Fiorentina mettendo un argine alla situazione complicata innescata dalla disfatta alla prima giornata contro l’Inter. In seguito si è chiuso il mercato con l’arrivo, nelle battute finali, di Niels Nkounkou. Discutiamo del momento e delle prospettive della squadra granata insieme a Serino Rampanti, nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”.

Serino, da cosa partiamo?“Prima di esprimermi su Torino-Fiorentina, vorrei parlare del risultato di Inter-Udinese, che ha visto la vittoria dei friulani. Una coincidenza che dà ragione a una mia personale teoria: certi risultati eclatanti, sia le vittorie che le sconfitte, portano scorie negative. Se si vince 5-0, sei naturalmente portato ad esaltarti e a pensare che tutto sarà più facile, quindi durante la settimana ti alleni con superficialità, o comunque non con la dovuta concentrazione, così finisci per affrontare la gara successiva senza la giusta determinazione. L’esaltazione collettiva di quel 5-0, nonostante i giusti richiami del tecnico Chivu, ha fatto sì che l’Inter abbia affrontato la gara con l’Udinese come fosse un ostacolo facilmente superabile, ma il campionato di Serie A nelle prime giornate riserva spesso sorprese come questa”.

E per quanto riguarda il Toro?“Le scorie negative ovviamente le ha avute anche il Torino. Erano rappresentate dalle giuste critiche di tutta la tifoseria alla pessima prestazione della squadra, conseguenza di errori collettivi di tutte le componenti societarie. Superare immediatamente questa crisi derivante da una sconfitta così umiliante non era e non è semplice, ancora bisognerà lottare molto per uscirne del tutto. Il risultato di 0-0 contro la Fiorentina lo giudico positivamente, addirittura come una vittoria, chi ha giocato a questi livelli sa bene quanto è difficile per tanti motivi venire fuori da uno 0-5”.

Che partita è stata?“Diciamoci con franchezza che dalla Fiorentina ci si poteva aspettare di più, era reduce da una gara disputata giovedì scorso e mi è apparsa squadra stanca e impalpabile. Tutto a vantaggio del Torino, che oltre ai fattori sopra descritti si porta dietro situazioni tecniche negative ancora da delineare e analizzare. Per carità, non posso permettermi di insegnare niente a nessuno, ma siccome sono chiamato ad esprimere ciò che vedo settimanalmente, non posso esimermi dal dire la mia su situazioni strategiche, tattiche e prestazioni dei singoli. La partita di San Siro ha sentenziato con molta chiarezza, se ce ne fosse bisogno, che nella compagine granata ci sono giocatori a cui non si può affidare la titolarità di ruolo e, se si ha bisogno a volte di metterli in campo, non si può rinunciare a cuor leggero ad altri giocatori. Parlo in particolare di Maripan, che nella stagione passata è stato colui che dietro ha coperto i buchi causati dai suoi compagni di reparto. In Torino-Fiorentina se n’è avuta l’ennesima conferma. Proprio per questo motivo, sommessamente ma con convinzione, penso che – viste le caratteristiche dei centrali difensivi – credo che la difesa sarebbe più solida se si giocasse con tre difensori e due esterni”.

Insomma, passeresti al 3-5-2?“Più o meno, magari un 3-5-1-1. Maripan al centro della difesa con due marcatori, come potrebbero essere Coco e Masina, e poi due esterni. In mezzo farei un rombo e in avanti giocherei con una punta, fino al ritorno di Zapata; oppure non vedrei male un 3-5-2 con Adams in campo, visto che per ora l’abbiamo visto sempre in alternativa a Simeone e non insieme a lui. Ngonge, in questo momento, mi sembra non si sia inserito a dovere. A sinistra, spero che Nkounkou sia in grado di spingere più di quanto fa Biraghi. Dall’altra parte Pedersen invece spinge, ma si perde al momento del cross”.

Contro la Fiorentina è stato rilanciato Ilic, te lo aspettavi?“Resto convinto che sia un giocatore che può dare un buon contributo. Da un po’ non giocava titolare. Per il tasso tecnico medio della rosa del Torino, lo considero colui che può dare a questa squadra una marcia in più, una volta raggiunto un buono stato di forma. Contro la Fiorentina se l’è cavata bene e non mi è dispiaciuto anche Vlasic, rispetto ad altre occasioni. Il croato, però, a volte tiene troppo il pallone”.

Come giudichi l’innesto di Nkounkou?“Era giusto prendere un altro terzino: servono esterni di spinta, che possano proporre traversoni con continuità per Simeone e, quando tornerà, per Zapata. Spesso ci si affida al pallone lungo per Casadei, ma ci vogliono tante altre alternative di gioco. Biraghi, in fase di spinta, mi sembra ormai abbastanza spento”.