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In ogni caso mi secca che questa situazione venga ricondotta esclusivamente a problematiche altrui, delle big intendo. Il bello del calcio invece è proprio vedere outsider stravolgere i pronostici infiltrandosi tra le maglie strettissime del potere economico (i debiti pare non contino) dei soliti noti. Il Toro di quest'anno è un po' come quel pattinatore australiano Brabury alle olimpiadi del 2002 che superò le fasi eliminatorie beneficiando di una serie di congiunture favorevoli (cadute, squalifiche ecc.) giungendo alla finale dove vinse incredibilmente la medaglia d'oro nello short track. "Esageruma nen" o "pisa pi curt", siamo solo all'inizio, direbbe qualcuno, giusto, ma intanto siamo lì noi, non altri. L'importante è che il torello resti in piedi, magari barcollando, tocca agli altri dimostrare di essere questi fenomeni celebrati dai media. Toro "doing a Bradbury"!
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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