Prima che sia troppo Tardy

Il rigore di Nikola

Enrico Tardy
Enrico Tardy Columnist 
Il torello disputa una buona gara contro un decimato Sassuolo e si garantisce un Natale sereno

Compatibilmente con i nostri limiti, abbiamo disputato una gara ordinata, rischiando poco o nulla, mantenendo una buona tenuta atletica per l’arco dell’intera gara. Commettiamo ancora un numero di errori tecnici eccessivi, ad ogni modo vi abbiamo posto rimedio. Il Sassuolo, senza Berardi e Pinamonti, era privo di due elementi fondamentali e questa circostanza ci ha agevolato. In difesa siamo stati attenti, ci sono state poche sbavature, in avanti abbiamo provato a combinare qualcosa pur senza grandi risultati. Duvan è ancora a bassi regimi ed Adams si accende a sprazzi, è per questo che il recupero di Simeone risulta fondamentale. Ottimo Vlasic, quasi un marziano, non tanto o  non solo per le giocate quanto per aver detto di essere felice al Toro…

Questa squadra rimane enigmatica nei numeri, sette gare senza prendere gol non ci hanno impedito di essere la penultima retroguardia del campionato; evidentemente quando molliamo lo facciamo con stile. Proprio questo andamento altalenante impedisce qualsiasi discorso od ambizione che non sia quella di tenerci sopra la zona calda; sono troppi gli errori nella costruzione della squadra, i calciatori pagati maggiormente non giocano quasi mai dunque qualcosa nella costruzione della squadra non ha funzionato. Ora per gennaio speriamo in qualche correttivo quanto meno per avere delle alternative logiche rispetto al modulo di gioco scelto dal tecnico. Abbiamo sicuramente bisogno di un portiere, dobbiamo riuscire a cedere Ilic, Biraghi e magari Lazaro, sperando che Petrachi azzecchi qualche giovane volenteroso e talentuoso pronto per giocare da subito. Per il resto abbiamo potuto ascoltare il ventesimo discorso natalizio del presidente. Tanti, troppi.

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

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