Non si può dimenticare purtroppo uno spiacevole episodio che coinvolse Castellini durante la stracittadina disputata il 28 marzo 1976, in cui il portiere venne colpito da un petardo lanciato dalla tifoseria bianconera, proprio all'ingresso negli spogliatoi per l'intervallo. Il giaguaro, malgrado la forza d'animo, non poté terminare la partita, e fu sostituito da Romano Cazzaniga. Il Toro vinse la partita per 2 a 1, ma il risultato venne mutato a tavolino in un 2 a 0 a seguito dell'incidente.
Il giaguaro finirà la sua carriera agonistica militando tra le file del Napoli, in compagnia di Diego Armando Maradona, almeno per una stagione. Con il club campano Castellini giocherà 202 partite, una in più rispetto ai granata.
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Nel 2018 è uscito “Io sono il giaguaro. Vita e parate di Luciano Castellini” edito da Bradipolibri (216 p.), che riepiloga l’ampia biografia calcistica del portiere, che gli autori considerano “l’ultimo eroe romantico a guardia dei pali”. Il libro è molto bello e merita di essere letto. Gradirei concludere con una citazione dello stesso giaguaro a proposito del valore di vincere uno scudetto con la maglia granata:
"Quello scudetto è una parte di noi, è la nostra vita. Quando vinci uno scudetto con la maglia del Toro, tutto ciò che hai fatto prima e quello che farai dopo non conta più nulla".
Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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