https://www.toronews.net/columnist/culto/gol-incredibili-di-difensori-ruvidi/
Dopo una serie di spezzoni e un infortunio, l’occasione d’oro arriva a Verona, il sabato di Pasqua.
Il ko di Ferrante lancia Franco titolare al Bentegodi, al fianco di Lucarelli e l’appuntamento con la storia arriva quando il Verona batte un calcio d’angolo e si getta all’attacco come se fosse il novantesimo. Invece è il ventisettesimo. Camolese lascia in avanti le punte granata e ci prende. Delli Carri rinvia lungo e pesca proprio Franco che si trova a sessanta metri della porta. E corre. Cinquanta metri, al suo fianco c’è Lucarelli. Quaranta metri, Franco lo supera col pallone. Trenta metri, i tifosi sono già tutti in piedi a sospingere il numero sette con lo sguardo. Venti, Oddo prova a rinvenire. Dalla in mezzo a Lucarelli, che è solo. Niente. Dieci. Oddo prova a intervenire in ogni modo, Ferron esce, ma è tardi. E’ gol.
Non un gol qualunque, IL gol di Franco che si toglie la maglia e viene sommerso dai compagni. Arriva ad abbracciarlo anche Lucarelli che, con un sorriso, pare gli abbia detto che avrebbe potuto anche dargliela (chissà se avrebbe avuto lo stesso sorriso in caso di errore). E’ la cosa migliore della partita di Franco (“il gol è memorabile, lui da rivedere” il commento della Gazzetta), è il gol che blinda la salvezza del Toro facendolo addirittura pensare a qualcosa di più, è il gol che fa iniziare il crollo del Verona che riuscirà nell’impresa di retrocedere senza quasi rendersene conto, salvo per 33 giornate, tranne l’ultima, quella in cui contava. Mazzola, finalmente, può gongolare e si prende la sua rivincita (“Questo non era nemmeno considerato un giocatore. Adesso possiamo venderlo, tanto non serve” ironizza).
Il campionato si chiude abbastanza bene per Josè: segna un gol di testa a Bergamo e un altro contro il Lecce col colpo dello scorpione, in una gara caratterizzata dalla mai troppo lodata coreografia con le pettorine giallorosse a formare la scritta SERIE B in onore dei salentini, a cui diamo il colpo di grazia. In estate si sente pronto per una grande stagione, promette dieci gol. Nel peggior Toro in A di sempre, ne segna uno solo con una zampata bruttarella a Bologna e basta, complici guai fisici e una squalifica per prova tv dopo un colpo a Zanetti. Non va meglio l’anno successivo in B, anzi un pelo peggio visto che non ne mette dentro neanche uno. La sua ultima stagione è il 2004/2005 dove è incredibile bomber di Coppa Italia con cinque gol in quattro presenze. In campionato, però, il bottino è ancora zero. A Verona, dove aveva trovato il suo zenit, assaggia il nadir quando ha un’occasione ghiottissima e cicca il tiro al volo, quasi sedendosi sul pallone (“La mangiata iniziale è quasi comica e condiziona il match” scrive La Stampa). E’ davvero finita.
https://www.toronews.net/columnist/culto/claudio-bonomi-messi-per-un-giorno/
Nonostante prestazioni tutt’altro che memorabili, però, Franco Ramallo è entrato nella piccola grande storia del Toro. Ci è entrato più di tanti giocatori che hanno fatto meglio di lui, ci è entrato proprio grazie a QUEL gol. Non credo esista un tifoso che abbia visto, in età della ragione, quella rete e ogni tanto non ci pensi. Magari quando ne vede una simile, con tutto il campo fatto di corsa pensa “come il gol di Franco a Verona” e, per un istante, il pensiero va al numero sette e alla sua corsa a perdifiato, alla decisione di andare fino in fondo invece di passarla a Lucarelli, a quei sessanta metri che per certi versi lo hanno reso immortale per noi. E chi se ne importa se non sei il nuovo Asprilla. Alla fine la gente si ricorda lo stesso di te.
Classe 1979, tifoso del Toro dal 1985 grazie a Junior (o meglio, a una sua figurina). Il primo ricordo un gol di Pusceddu a San Siro, la prima incazzatura l’eliminazione col Tirol, nutro un culto laico per Policano, Lentini e…Marinelli. A volte penso alla traversa di Sordo e capisco che non mi è ancora passata.
Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.toronews.net/assets/uploads/202304/475c0ecafff548ff33e475aee02499f0.jpg)
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)