Oggi il Toro si troverà a giocare con una formazione rimaneggiata senza Rincon e Ola Aina, senza Baselli nuovamente infortunato, Ansaldi e Zaza. In panchina una marea di difensori da Lyanco a Bremer, zero centrocampisti (l'unica alternativa è Adopo) e poi Millico, Falque e Edera. Ecco che i nodi al pettine arrivano nel momento giusto: al Toro questa estate si è sbagliata campagna acquisti totalmente non andando a comprare almeno un altro centrocampista dai piedi buoni. La partita contro i bergamaschi rischia di essere il canto del cigno di questo Toro che potrebbe veder sfumare il suo obiettivo in campionato in caso di sconfitta, a meno che non ci sia una vera impennata di orgoglio capace di andare oltre le polemiche, gli infortuni e le squalifiche. Ma questo lo devono fare i giocatori in campo contro una squadra ben allenata, che ogni tanto qualche caduta la fa, come contro la Spal, ma che comunque è agli ottavi di Champions League e quinta in campionato. Belotti e compagni si troveranno una vera armata da fronteggiare. Rientrerà tra i pali Gollini con davanti a lui Toloi, Palomino e Djimsiti mentre a centrocampo De Roon, Freuler, Gosens e Hateboer saranno la diga giusta per affidarsi poi alla fantasia di Ilicic e Gomez o Pasalic, con al centro dell’attacco Zapata. Una forza d’urto offensiva impressionante.
Toro fuori l’orgoglio e dimostra il carattere che i tifosi vogliono vedere, poi si può anche perdere ma c’è sempre modo e modo, come quello di uscire anche sconfitti ma tra gli applausi dei tifosi per aver dato tutto.
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