Cosa vogliono quindi dire coloro che accusano Ventura di non dare spazio ai giovani? Io credo si riferiscano al fatto che il tecnico genovese non crei le condizioni per avere in rosa ed utilizzare gli elementi migliori che escono dalla Primavera e quegli Under 21 con magari già una o due stagioni alle spalle andati in prestito a farsi le ossa. Il dato viene amplificato ancor maggiormente dalla presenza nel roster granata di parecchi calciatori ultratrentenni (Castellazzi, Vives, Gazzi, Molinaro, Bovo, Farnerud, Maxi Lopez) e dalla clamorosa mancanza di giocatori nel pieno della propria maturità calcistica (fascia 27-30) nella quale figurano i soli Glik, Padelli e Avelar. Da quest'analisi anagrafica degli uomini a disposizione di Ventura emerge quindi una rosa chiaramente mal bilanciata perché basata su due zoccoli duri (che chiamerei gli "ex giovani" e i "vecchi") ma povera di "veri giovani" e, soprattutto, di calciatori nel pieno della propria maturità calcistica. A questo punto le prossime due stagioni diranno molto in questo
senso sul vero progetto sportivo del Torino. Se da una parte la riforma Tavecchio, infatti, bloccherà ancora di più le rose con l'obbligo dei calciatori "club trained", cioè cresciuti nel club, garantendo però un numero illimitato di Under 21, dall'altra questa cosa potrebbe tornare vantaggiosa, se ben sfruttata, dal Torino stesso che per fortuna ha giocatori interessanti sparsi per l'Italia in entrambe le categorie. Se, quindi, molti di loro ( i vari Barreca, Gomis, Parigini, Aramu, Chiosa, ecc.) venissero richiamati alla base e, nel frattempo, non venissero venduti quei giocatori che stanno raggiungendo la fascia di età 26-30, quella della piena maturità, avremo allora una rosa maggiormente bilanciata e un progetto, sportivamente parlando, più in linea con le aspettative dei tifosi granata, storicamente abituati a vedere i giovani, quelli veri, giocare in prima squadra. La presenza di qualche senatore nello spogliatoio non si discute, così come sarebbe fondamentale che l'allenatore (Ventura se resterà, o chiunque venga al suo posto) si impegni a sfruttare al meglio la profondità e la qualità della rosa a disposizione. Perché, diciamocela tutta, giovani o vecchi, quello che conta è vedere in campo undici giocatori che sappiano davvero giocare a pallone!
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