La squadra più forte di tutti i tempi perisce in un incidente aereo al rientro da un'amichevole, Meroni, genio del football e non solo, muore travolto da un auto durante la stagione della sua consacrazione a stella assoluta, Ferrini, recordman di presenze in maglia granata, si ritira dal calcio giocato e l'anno dopo il Toro vince uno scudetto che nessuno più di lui avrebbe meritato di vedersi cucito sul petto. La storia del club è costellata di episodi che vanno da quelli che ho citato, molto eclatanti, ad altri più piccoli, ma ugualmente beffardi, in cui il destino, la sorte, gli eventi o dategli il nome che vi pare, hanno di fatto inciso in maniera più che determinante. Ma al tempo stesso questi eventi hanno fatto sì che il Toro non fosse mai, purtroppo o per fortuna, una squadra ed un club come gli altri.
Ma qual è stato o qual è il prezzo da pagare per questa incredibile unicità? Beh, sicuramente uno dei prezzi più salati è quello di dover fare i conti con il periodo dell'ipotetico: cosa sarebbe successo se quell'aereo non si fosse schiantato su Superga? O se Meroni avesse attraversato la strada in un altro punto o in un altro momento? O se Dorigo avesse segnato invece di prendere il palo nello spareggio di Reggio Emilia? O se Sordo fosse diventato l'eroe di Amsterdam? O se Fattori avesse pareggiato quel derby finito in 8? Probabilmente la storia del Torino oggi sarebbe radicalmente diversa: più ricca di successi, ma più povera di mitologia. I trofei sono importanti, ma le ferite sono medaglie indelebili che non invecchiano mai e vengono ancora meno dimenticate.
La parabola sportiva del Torino è molto più simile a quella della vita di una persona normale: un po' di successi, tanta fatica, molte ferite e valori solidi coi quali vivere e sui quali aggrapparsi nei momenti di difficoltà. E alla fine quei “se” e quei “quasi” di cui è piena la storia granata più che un rimpianto sottolineano un'identità. Che non baratterei con nessun trofeo al mondo...
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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