Tra tanti calchi di squadre che segnano una topologia sempre uguale, il nostro Toro, la nostra appartenenza, è la linea di fuga che cresce come rizoma tra gli strati ormai saturi di un calcio malato. Radice ormai sempre più forte, simbolo di un amore immenso, che continua ad alimentare la crescita di un albero che non si può abbattere.
Se di una cosa si può essere certi è che l' essere granata non si arresta di fronte a nulla. Nemmeno nel peggiore dei casi possibili questa fede potrebbe mai finire: è una scelta di vita che non potrà mai infrangersi.
E finché la Maratona canterà, in alcun modo si dovrà aver paura, perché ad ogni coro sentiremo il nostro sentimento bollire senza alcun limite e, con il ritmo dei tamburi nello stomaco, alzeremo ancora gli occhi al cielo all'ennesimo ed insaziabile "il Toro siamo noi", pensando a questo grande amore e ringraziandolo perché, mio caro Toro, è grazie a te, a quello che sei, se, qualche volta, anche io mi sento invincibile.
Studentessa di Filosofia, classe ’98, presso l’università La Sapienza di Roma. La scrittura ed il Toro sono sempre stati le mie più grandi passioni. Sono una persona determinata ed ambiziosa, che da sempre il massimo in tutto ciò che fa, specialmente se riguarda ciò che amo. Nei miei articoli cerco sempre di mettere tutta me stessa cercando di coinvolgere chi legge, provando a fornire al lettore più spunti di riflessione possibili.
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