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LASCIARCI LE PENNE

Un salutare scapaccione

Marco P.L. Bernardi
Marco P.L. Bernardi Columnist 
Torna "Lasciarci le penne", la rubrica di Marco Bernardi: "Di luoghi comuni il mondo del calcio è colmo. Uno dei più abusati..."

Pierino Porcospino a San Siro

Pierino Porcospino

Heinrich Hoffmann (1845)

Di luoghi comuni il mondo del calcio è colmo. Uno dei più abusati recita: "Meglio perdere una partita per cinque a zero che cinque per uno a zero". E' una frase di circostanza: tu sei furibondo per una sconfitta umiliante e c'è sempre uno che prova a tirarti su, con il risultato di farti arrabbiare ancora di più. A caldo, rispondi al buon samaritano di turno che il seguito di una disfatta saranno probabilmente altre disfatte, e che comunque è meglio perdere cinque partite per uno a zero che cinque partite per cinque a zero. Poi rinsavisci (o impazzisci anche tu) e ti convinci che un fondo di verità potrebbe anche esserci in quelle parole. Per una volta sembrerebbe che per il Toro il luogo comune si sia concretato nell'evidenza oggettiva: chi, dopo la partita da incubo contro l'Inter, avrebbe immaginato di stare davanti ai nerazzurri dopo appena due giornate? Il calcio di agosto alimenta illusioni e disperazione come in nessun altro mese: forse, basteranno quattro o cinque gare perché gli equilibri ritornino a rispondere alla logica e la classifica alla norma. I miracoli calcistici stile Leicester, Girona o Union Saint-Gilloise, qui in Italia latitano da un bel po' e tende a prevalere la più scontata ovvietà. Per quel che ci riguarda sembra che la scoppola della prima giornata sia stata benefica, un salutare scapaccione, come lo avrebbero definito i terribili maestri di tanti anni fa.

C'è stata un'epoca, per fortuna lontana, in cui a scuola si terrorizzavano gli allievi con punizioni fisiche e psicologiche: un noto psichiatra pubblicò un libro per ragazzi che oggi faremmo fatica a classificare, un ibrido tra umorismo nero e delirio horror. E' una raccolta di favolette, da noi conosciuta come Pierino Porcospino, in cui l'autore tedesco Heinrich Hoffmann, mosso dal nobile  proposito di insegnare al figlio come si deve stare al mondo, racconta di aberrazioni, morti e mutilazioni varie a scopo educativo: un sarto mozza il pollice al bambino reo di succhiarselo, Paolinetta che ama giocare con gli zolfanelli si trasformerà in un po' di cenere e due scarpini, per non parlare del piccolo Gasparino che si ostina a non mangiare la minestra (riproposta ogni giorno con teutonica determinazione) e morirà di fame per la sua stolida caparbietà, con una zuppiera come pietra tombale. Autentici shock edificanti, come quello subìto dalla squadra di Baroni a San Siro: trauma utile e rivitalizzante, meglio dell'illusorio primo posto solitario alla quinta giornata dello scorso anno, che ci precipitò dall'esaltazione effimera a tre ridimensionanti sconfitte consecutive (tutte per 3 a 2). Speriamo che non siano necessarie altre ceffate, a cominciare dalla partita con l'Atalanta di domenica prossima (i bergamaschi negli ultimi anni ci hanno servito piatti amari...) e che la lezione sia bastata, una tantum. Per noi tifosi è bastata e avanzata.

Autore di gialli, con "Cocktail d’anime per l’avvocato Alfieri" ha vinto l’edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l’antica passione per il Toro e l’amore per la letteratura e la canzone d’autore.