Comportamenti sbagliati sia dalla curva Maratona che da squadra e allenatore. Il Toro che è ripartito ha bisogno di ritrovare l’unione con l’ambiente
È un vero peccato che la ripartenza del Torino in campionato sia accompagnata da una frattura tra la squadra e la curva Maratona. A nostro parere, infatti, l’unione dell’ambiente è uno degli ingredienti principali per la buona riuscita di una stagione. In questa situazione, pensiamo che tutti abbiano sbagliato. Contestare in modo civile è sempre legittimo e a volte doveroso, ma stavolta la curva Maratona non ha fatto una bella figura: condivisibile sarebbe stato dare un segnale forte alla squadra dopo una partita come il derby, giocata in modo non degno dai granata scesi in campo. Molto di meno lo è stato remare contro nelle ultime due partite, che hanno segnato la rinascita della squadra (che col Frosinone è stata immeritatamente punita da alcuni episodi). Così la partita contro il Sassuolo si è giocata in un clima surreale: in campo la squadra dominava e sotterrava gli avversari di occasioni da gol, ma sugli spalti i tifosi insultavano e fischiavano a priori.
Dall’altro lato, la squadra deve avere la lucidità di accettare le esternazioni del pubblico in ogni circostanza, senza dimenticare che il sistema che li foraggia lautamente parte dalla passione dei tifosi. Ivan Juric, sempre genuino e senza filtri (fin troppo), ha avuto una comprensibile reazione umana con quel gesto di stizza al triplice fischio finale, quella di chi si voleva togliere un sassolino dalla scarpa; ma si è trattato senza dubbio di un errore, così come la squadra sarebbe dovuta andare in ogni caso sotto la curva a fine gara, evitando comportamenti che possano dare origine a un muro contro muro complicando la situazione.