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Toro, tabù Coppa Italia con Cairo: ai quarti solo quattro volte

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Solo quattro volte ai quarti di finale sotto l'era Cairo e tante eliminazioni precoci: quella della Coppa Italia è un tabù per i granata
Piero Coletta

La settimana prossima, precisamente il 18 agosto, il nuovo Torino di Marco Baroni affronterà il Modena nella prima uscita stagione dei granata, in Coppa Italia. Il rapporto tra il Torino e la coppa nazionale storicamente è stato positivo. I granata hanno vinto cinque volte la coppa nazionale, l'ultima volta nella stagione 92/93. Però è da tanto tempo che il Torino non riesce  fare suo il trofeo. A dire il vero, sembra quasi disinteressarsi, in linea con l'atteggiamento superficiale delle altre squadre, interessate alla competizione solo dagli ottavi in avanti. Questo aspetto si è riproposto anche nell'era Cairo. A dire il vero, qui si parla di un vero e proprio tabù. Perché sì, sotto la presidenza di Cairo sarà arrivato il tanto agognato derby, ma la Coppa Italia è stata addirittura snobbata. E il dato è indicativo, quasi drammatico.

Quattro volte ai quarti di finale, poi tante figuracce

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Da quando Urbano Cairo ha preso le redini del club granata il Torino ha collezionato solo comparse nella competizioni. Comparse brevi, fugaci, quasi a voler confermare lo snobbismo di tanti club nei confronti di una coppa che invece dà senso alle stagioni, ma che soprattutto permette l'accesso all'Europa League. Ecco, dalla stagione 2006/2007 (la prima partecipazione del Torino dell'era Cairo in Coppa Italia) fino alla stagione 24/25, il club piemontese non è mai andato in semifinale. Solo quattro volte i granata sono arrivati almeno ai quarti di finale:


  • Coppa Italia 08/09 (chiusa con la retrocessione), out contro la Lazio futura vincitrice del torneo,
  • Coppa Italia 17/18, out contro la Juventus futura vincitrice del torneo,
  • Coppa Italia 19/20, out contro il Milan,
  • Coppa Italia 22/23, out contro la Fiorentina.
  • Per il resto solo tante eliminazioni precoci ai primi turni oppure agli ottavi di finale. Ad esempio, per citare un'uscita prematura e con il favore del pronostico, c'è l'Empoli poi semifinalista della competizione nella passata annata. Tra quelle citate, sicuramente quella più bruciante è l'eliminazione contro la Fiorentina. Nel penultimo atto del torneo c'era la Cremonese, un avversario alla portata della squadra.

    Un peccato, la Coppa Italia va onorata per l'Europa

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    Il rapporto dunque tra il Torino e la coppa nazionale non è dei migliori. Non lo era già dopo l'ultima vittoria, ma non è migliorato assolutamente nelle successive annate. Il che aumenta anche la frustrazione del tifo granata. La Coppa Italia è una competizione che andrebbe onorata, soprattutto per l'importanza che ha in ottica di qualificazione all'Europa League. Vincerla vuol dire sentire la musichetta della competizione. Eppure ogni anno sembra quasi che l'intenzione sia quella di snobbarla per dare spazio soltanto al campionato. Un tabù misto a snobbismo? Probabile. Il percorso che la Coppa Italia mette a disposizione permetterebbe di provare a tentare un assalto. Le gare sono tutte secche, può succedere di tutto. Eppure il tabù aleggia fortissimo sulla manifestazione.