Nel post gara di Juventus-Torino, derby della Mole valido per la quattordicesima giornata del campionato Primavera 1, il tecnico dei granata Francesco Baldini ha rilasciato delle dichiarazioni in merito alla sfida appena conclusa. Di seguito le dichiarazioni dell'allenatore del Torino.

PRIMAVERA
Primavera, Baldini post Juventus-Torino 1-1: “Dobbiamo giocare così sempre”
Aveva detto che il derby poteva essere la gara della svolta. Ha visto lo spirito granata che si aspettava di vedere? "È da questo tipo di prestazioni che bisogna ripartire. Gli ho detto che se giocano così oggi possono farlo sempre, perché la squadra non si è disunita quando ha preso gol, contrariamente alle altre gare. Nel secondo tempo abbiamo giocato noi e la Juventus ha giocato di rimessa. Però è stato un bel derby, giocato a viso aperto. Nel primo tempo eravamo contratti, si vedeva. Questa squadra ha bisogno solo di sbloccarsi, prima o poi i legni andranno in porta. Bisogna ripartire da questa prestazione, perché se l'hanno fatta oggi possono farla sempre. Già col Monza e col Frosinone, anche in altre gare avevamo giocato così".
Nelle ultime gare siete usciti con qualche punto in meno. Oggi è mancato l'approccio, serve quello per fare il salto? "L'approccio alla gara è un approccio che non è sbagliato, perché se uno sbaglia l'approccio ad un derby significa che non può giocare a questi livelli. Si tratta di avere la testa pesante a causa di una serie di risultati negativi, i ragazzi quando si sono sbloccati nel secondo tempo come Bonacina, sono stati altri giocatori rispetto al primo tempo. Lui si è levato di dosso il peso di giocare in primavera, ma così tanti altri ragazzi, perché poi quando vedi che te la giochi contro la Juventus voglio che capiscano che possono giocarsela subito. Questa squadra meritava più volte di vincere, forse l'unica volta in cui non meritava qualcosa era contro l'Inter. Le altre partite le abbiamo sempre giocate. Col Bologna e in Coppa Italia non mi sono piaciuti, oggi siamo tornati a fare una prestazione importante".
Su Luongo, cosa può dare alla squadra dopo un rientro da una competizione importante come il Mondiale U17? "Lungo ha qualità. Non è partito titolare perché in un mese ha fatto otto gare. L'ho fatto giocare in Coppa Italia venti minuti, il giorno dopo aveva i flessori affaticati. Ha le caratteristiche di Perciun, sa giocare la sfera e muoversi tra le linee. In questo momento lui è fuori, Luongo è un 2008 e devo essere bravo io a capire la gestione. Non so come sarebbe finita se fosse partito titolare, il carico del mondiale è pesante. Alle volte si fanno scelte in base a queste scelte. Devo saperlo gestire".
Che sensazione le ha fatto tornare a Vinovo da avversario? Ha qualche ricordo particolare del suo trascorso in bianconero "Quello che ho come ricordo dei ragazzi è importante, ho allenato una squadra forte. Fino a gennaio dove ho lavorato con Cherubini anche i risultati in campionato erano ottimi. Dopo c'è stata l'Under 23, con conseguente spostamento dei giocatori. I risultati lì sono un po' mancati, ma allenare i Fagioli, Nicolussi... Tanti ragazzi che debuttarono in Serie A, quindi grande soddisfazione. Ritrovo sempre molto volentieri una persona come Pessotto, a cui voglio bene. Però ora sono allenatore del Torino e se avessi vinto oggi sarei stato molto felice".
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