Il Lecce aveva una squadra di 2005, il Torino di 2007. Può aver pesato? È motivo di orgoglio programmare il futuro con tanti ragazzi? "Io conosco i ragazzi, li conoscevo. Sono innamorato di questi ragazzi, stanno dando tutto. Quelli che stanno giocando sotto leva stanno dimostrando che è un gap di esperienza, non di qualità. Vedi Bellini, ha giocato contro Delle Monache che ha già fatto la Serie C. Per lui è stata una giornata di crescita molto importante, ha capito quanto dovrà lavorare in funzione di questa cosa qua. Avere una squadra che ha tenuto testa e che ha messo in difficoltà il Lecce, hai fatto la gara da Toro. Chi è entrato ha dato il contributo. Oggi è stata una gara per valutarsi".
Sui ragazzi in prima squadra. Ha esordito Perciun, ora c'è Cacciamani con Vanoli. Tu li conosci, cosa dobbiamo aspettarci da Cacciamani? "Io dico sempre che avere un contatto con la prima squadra, cosa che noi abbiamo periodicamente, è un grosso stimolo. Perciun è un 2006, Cacciamani un 2006, non sono 2005. Vederli lì vuol dire che hanno valore. Mi aspetto che questa loro possibilità di partecipare alla Serie A come ha esordito Perciun. Cacciamani sicuramente, Vanoli lo tiene in considerazione così come tanti altri ragazzi perché l'attenzione è focalizzata su di loro. Il mio obiettivo è quello di supportare anche la prima squadra e automaticamente il mio ritorno è aiutare i ragazzi. In questo momento serve comprendere cosa fare l'anno prossimo con questa squadra".
Nella progettualità, quale sarà il tuo ruolo l'anno prossimo? "Restare sarebbe un sogno, però è una cosa che deve decidere la società. In questo momento devo stare con i ragazzi, se vado avanti è grazie ai ragazzi e io grazie a ciò che sto dando a loro qualcosina ci stanno mettendo. Vedo sacrificio sia in allenamento che in partita. Noi allenatori siamo niente senza i ragazzi".
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