Le prime due partite della Primavera del Torino hanno lasciato una certezza: la squadra ha ancora due facce. La prima è quella bella e lucente di chi ha già intrapreso il cammino la scorsa stagione, la seconda è quella stanca di chi si sta inserendo e deve arrivare a giocare ad alti ritmi. Anche un anno fa d’altronde la squadra aveva avuto problemi all’inizio nel tenere un rendimento continuo durante i 90 minuti. L’apice di quest’ultimo aspetto forse era arrivato dopo il derby perso contro la Juventus all’andata, mentre quello della gara di ritorno è stato (insieme alla gara contro l’Empoli all’ultima giornata) l’esempio più lampante di una squadra che ormai sapeva giocare e gestire i ritmi.

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Torino Primavera, la futurabilità passerà anche dall’intensità
Torino Primavera, la futurabilità passerà anche dall’intensità
—Il futuro tra i grandi dei giocatori passerà anche da questo. Non è un caso che Dembelé sia andata al Venezia in prestito. Il club lagunare è uno dei migliori per organico della Serie B. Il ragazzo, infatti, ha saputo crescere e migliorare, arrivando a giocare ad alti ritmi. Non è nemmeno un caso che Gineitis sia passato in prima squadra in anticipo. Il lituano quando poi nel finale di stagione è tornato a dare una mano alla Primavera aveva un altro ritmo. E non è nemmeno un caso che chi è andato in ritiro con Juric stia tenendo alto il ritmo in campo: da Ciammaglichella a Dellavalle, passando per Savva. Tutti (più Ruszel) hanno già intrapreso il cammino con Scurto un anno fa e hanno imparato a giocare a un ritmo più elevato.
Le due facce viste contro Genoa e Sassuolo sono quelle di una squadra che deve crescere nel mantenere alta l’intensità in campo e di conseguenza anche imparare a gestire i ritmi. I nuovi innesti sono quelli che stanno faticando di più, perché partono da zero. Per questo chi già c’era dovrà essere bravo a trascinare i neo acquisti. Le potenzialità e la futurabilità del gruppo ci sono, si vedono. I primi minuti contro il Sassuolo ne sono la dimostrazione. La Primavera di Scurto è superiore alle altre quando riesce a fare il suo gioco. Ora il focus è di colmare il gap tra chi sa già come giocare a un certo livello e chi sta imparando. Niente fretta però. Il campionato Primavera è lungo e la strada è la stessa che ha portato i granata al secondo posto in classifica un anno fa
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