I sei milioni di investimento su Ivan Juric hanno soddisfatto le sue aspettative?"Juric assomiglia anche lui a un amore un po' deluso. Bisogna innanzitutto ringraziarlo per quello che ha fatto. A me è piaciuto lo Juric del primo anno. Aveva una bella squadra, sebbene ci fossero molti prestiti. Poi, abbiamo iniziato a zoppicare. Juric ha avuto i suoi difetti, si è incaponito su alcuni aspetti per me incomprensibili, come dare totale fiducia a Vanja Milinkovic-Savic; ancora oggi non mi capacito come possa essere stata accordata simile fiducia nel portiere serbo. A Juric sul finale è un po' sfuggita di mano la situazione, credo più che altro per motivi caratteriali. Però, ha avuto il merito di metterci in una narcotica condizione di classifica senza farci rischiare nulla. Il peccato è non aver fatto passi avanti e questo non può bastare al Toro. A me fa male quando sento un Eraldo Pecci che dice che non segue più il Toro perché è una squadra che vive nella mediocrità. Juric ci ha provato a cambiare le sorti, però il mercato non l'ha sostenuto. Nel gennaio di quest'anno bastava poco per poter davvero lottare per l'Europa. Juric ha capito che il sostegno era limitato, ha staccato la spina e la squadra se n'è accorta. Del resto, il finale di stagione è stato brutto sotto tutti i punti di vista, dentro e fuori dal campo. Ma c'è un motivo preciso dietro al declino di Juric".
La dirigenza?"Sì, penso sia troppo comodo puntare il dito contro l'allenatore, è da vent'anni che lo facciamo e ci ritroviamo sempre punto e a capo. Il problema sta nel manico: il pesce puzza dalla testa, non è una metafora edulcorata ma rende l'idea. Devo dire che inizio a essere davvero stufo della gestione. Il Torino resta un grande amore, ma cerco di pensarci soltanto ogni tanto senza fare voli pindarici e senza farmi coinvolgere troppo".
Crede in un cambio di passo della gestione Urbano Cairo? "No, penso che purtroppo fino a quando ci sarà Cairo il Toro sarà questo. La controprova arriva dalle trattative di questo inizio luglio. Domani c'è il raduno, abbiamo quattro difensori in rosa: di cosa vogliamo parlare? Inizieremo con il Milan a metà agosto e un mese prima non abbiamo nemmeno una squadra. Il modus operandi è il medesimo da anni. Spero proprio di essere smentito e sbeffeggiato dai fatti, spero di essere zittito per il mio scetticismo. Lo spero proprio tanto ma non credo che accadrà. Vedo Cairo come un imprenditore molto bravo, ma nel calcio avrebbe potuto dimostrare molto, molto di più".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.toronews.net/assets/uploads/202304/7d98fd554c540056f3d614f9aeedd3af.jpg)
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)