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De Pandis (CalcioLecce): “Baroni? Grandi ricordi a Lecce, mai più di 2 gol subiti”

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Andiamo a conoscere tutti i punti di forza e di debolezza dei prossimi avversari del Torino, grazie al collega al seguito del Lecce
Federico De Milano
Federico De Milano Caporedattore 

Il buon momento di forma del Torino, fatto da sei risultati utili di fila, è stato spazzato via lunedì scorso con la pesantissima sconfitta in casa contro il Como. I granata cercheranno di rialzarsi domenica 30 per la sfida in trasferta sul campo del Lecce. L'ex più atteso sarà sicuramente il tecnico del Toro, Marco Baroni, che ha vissuto anni molto importanti in Salento. Di questo tema e di molto altro, abbiamo parlato con un collega che segue sempre da vicino il Lecce, prossimi avversari del Torino. Si tratta di Gabriele De Pandis, giornalista della redazione di CalcioLecce.it, che noi ringraziamo per essersi concesso ai nostri microfoni e per averci introdotti al match dal punto di vista della formazione giallorossa.

Buongiorno Gabriele, come arriva il Lecce a questa partita contro il Torino? Quali sono le condizioni di umore della squadra e di infermeria?"Si potrebbe affermare che il Lecce ha preso una bella “sveglia” all’Olimpico contro la Lazio. Dopo due belle prestazioni dal punto di vista difensivo con altrettanti clean sheet per Falcone, contro Fiorentina (vittoria 0-1) e Verona (0-0), Guendouzi e Noslin hanno mandato dietro la lavagna i giallorossi in una partita tenuta in vita fino alla fine solo grazie alle parate di Falcone. Diciamo che c’è lo stesso desiderio di riscatto che immaginiamo abbia il Toro dopo la scoppola subita col Como. Fortunatamente, non ci sono assenze importanti per il roster di Di Francesco, che non potrà contare solo sul lungodegente Jean mai schierato quest’anno".

Uno degli ex della partita sarà Marco Baroni, attuale allenatore del Torino. Come sarà accolto dal pubblico leccese? Ha lasciato un buon ricordo?"Baroni è la storia del Lecce, l’unico uomo col binomio promozione-salvezza da giocatore e da allenatore. Prima dell’inizio della partita, il tecnico toscano riceverà sicuramente tanti applausi. Il ricordo è ottimo da parte di tutti i supporter onesti del Lecce. In campo ha fatto parte di un corso vincente con Mazzone e da allenatore ha suggellato la prima storica salvezza dell’era Sticchi Damiani. Con lui, il Lecce non subì (fatta eccezione per l’ultima partita a salvezza già acquisita) mai più di due reti".

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Dopo sei partite il Lecce non ha ancora vinto in casa. Cosa è mancato fin qui per i 3 punti di fronte al proprio pubblico?"È un po’ un paradosso del calcio moderno. In quest’epoca il Lecce ha riportato tantissima gente allo stadio, raggiungendo l’apice della propria ultracentenaria storia con la terza salvezza di fila. Probabilmente, una squadra giovane come quella giallorossa subisce un po’ la pressione di far bene davanti al proprio pubblico e in momenti in cui bisogna “fare la partita”, giocando più a cuor leggero in trasferta dove in più occasioni il Lecce, accompagnato sempre da un grande seguito, punge in ripartenza".

In virtù anche di ciò, cosa dovrà temere il Torino in particolar modo? Quali sono gli uomini più in forma o comunque le armi principali della squadra di Di Francesco?"Al Lecce manca il gol in casa dal pareggio al fotofinish di Camarda contro il Bologna, match che simboleggiò la prima svolta dell’annata. Più che lo stato di forma, per quanto riguarda l’attacco ci sarebbe da temere la voglia di rivalsa di Stulic, ancora a secco di gol in Italia. In rete era andato il torinese Sottil contro la Lazio, sarebbe stata la seconda firma stagionale, ma l’erroraccio arbitrale di Arena ha annullato una rete regolare. In forma c’è sicuramente la difesa. Tiago Gabriel è l’ultimo talento scoperto da Corvino (su di lui ci sono Juventus, Milan, Inter, West Ham e Brentford) e Gaspar, un totem difensivo che sta acquisendo sicurezze da veterano in Serie A".

Quali sono invece le criticità più evidenti del Lecce? Cosa dovrà fare il Torino per provare a fargli male e a far sua la partita?"Il Lecce tende molto, quando è in fiducia, a cercare recuperi alti andando uno contro uno. I singoli del Torino sono dotati dal punto di vista fisico e del palleggio, penso soprattutto a Casadei per i primi ed Asllani e Vlasic per i secondi, oltre che ovviamente alle punte. In queste situazioni potrebbero aprirsi spazi da attaccare in velocità con, fisiologicamente, reparti sfilacciati e un centrocampo che deve correre spesso all’indietro".