Una seconda vita dopo quella da calciatore..."Ho avuto la fortuna di giocare in Serie A e di rappresentare la nazionale del Senegal, la nazionale dei miei genitori che sono andati via dal loro paesi come emigrati. Ho realizzato tutti i miei sogni da giocatore, ora voglio aiutare gli altri e lo farò con lo stesso entuasiasmo e la stessa passione".
Oggi è ancora particolarmente impegnato come preparatore dei portieri, vero?"Sì assolutamente. Alleno le bambine della Freedom, squadra femminile del Cuneo, e poi alleno nel settore giovanile della squadra del paese in cui vivo, Villafranca d'Asti. Giro anche i campi per scovare ragazzini da inserire nelle nostre squadre".
Come le è sembrato questo inizio di stagione del Toro?"L'inizio è stato turbolento. Far uscire Buongiorno e Bellanova non è facile da accettare per i tifosi. Vanoli sta facendo bene: a Milano il pareggio è andato stretto al Toro e poi c'è stata la vittoria contro una big del torneo come l'Atalanta".
E Vanja?"Di critiche ne ha ricevute molte, però ha iniziato molto bene questo campionato. Credo che in questo sia stato importante il lavoro di Vanoli e del suo staff a livello di collettivo. Questo Toro mi ricorda quello di Ventura che andò in Europa League. Ne facevo parte anch'io e anche quella squadra aveva un portiere molto criticato come Padelli e poi aveva tante scommesse, primi fra tutti Cerci e Immobile. Ventura formò un grande gruppo e raggiunse l'Europa. Vedo alcuni punti in comune, come la crescita del portiere".
Però, la contestazione alla presidenza è stata più forte del solito nell'ultimo periodo..."Noi che amiamo il Toro tante volte facciamo i danni, dovremmo essere capaci a lasciare fuori il cuore nell'analizzare le situazioni. Ritengo comunque corretta la contestazione avvenuta dopo la cessione di Bellanova: se non ci fosse stata contestazione, non saremmo stati il Toro. Sarei rimasto sorpreso se non ci fosse stata la contestazione perché il tifoso si affeziona a un giocatore ed è normale che non avvalli le manovre di un presidente. Quindi, è stato giusto farsi sentire. Da ex sportivo aggiungo che Buongiorno e Bellanova hanno fatto benissimo. Chi vive di sport vuole vincere ed è giusto cercare di andare a vincere in piazze che hanno più opportunità rispetto al Torino d'oggi di ottenere grandi risultati. Chiunque avrebbe fatto le scelte di Buongiorno e Bellanova. E poi Buongiorno ha dimostrato di amare il Toro: non è andato alla Juventus ma si è trasferito in una realtà sulla carta più importante perché è ambizioso; gli ho scritto e gli ho detto che ha dimostrare di amare i nostri colori. Le carriere sono corte, bisogna finirle, ove possibile, senza rimpianti".
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