Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

tor interviste Mezzano a TN: “Zapata-Simeone? Il Toro di oggi non può ancora reggerli insieme”

Esclusiva

Mezzano a TN: “Zapata-Simeone? Il Toro di oggi non può ancora reggerli insieme”

derby, Mezzano, Torino, Under 17 Lega Pro
In esclusiva le parole dell'ex difensore granata che nell'estate 1997 passò all'Inter, dove vinse una Coppa Uefa
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Cresciuto nel Torino, nell'estate 1997 Luca Mezzano visse un trasferimento davvero prestigioso all'Inter. L'esperienza in nerazzurro fu costellata da acciacchi fisici. Resta però a tutti gli effetti un doppio ex della sfida che inaugurerà il campionato 2025/2026 del Torino di Marco Baroni. In esclusiva torna a parlare su Toro News l'ex difensore granata, oggi vice allenatore del Chisola e tecnico dell'Under-16 del club di Vinovo.

Buongiorno Luca. Si aspettava di più dal Torino visto contro il Modena in Coppa Italia? "Sicuramente ci può stare un po' di rodaggio. Il periodo iniziale con un nuovo allenatore presuppone nuovi principi, nuove idee, nuove strategie di gioco. E poi ci sono anche giocatori nuovi in seno alla rosa. All'inizio è la normalità stentare. Non è facile trovare la quadra e costruire una squadra. Il primo tempo contro il Modena è stato più sottotono di quanto ci si potesse attendere alla vigilia, però il secondo tempo ha messo in vetrina un altro piglio". 


Ci eravamo sentiti in primavera, al tempo si pensava che Vanoli potesse restare sulla panchina granata e quindi si ragionava sul suo 4-2-3-1 in ottica nuova stagione. In quella occasione dichiarasti che il Torino aveva bisogno soprattutto di esterni d'attacco. Le cose sono andate diversamente ma il 4-2-3-1 attualmente è ancora una certezza e qualche esterno d'attacco effettivamente è stato preso: strategia corretta?"Certo perché in un 4-2-3-1 o in un 4-3-3 gli esterni d'attacco sono determinanti. Quando giochi con i quinti c'è più spazio per controllare e magari li raggiungi di meno, fare il quinto è più dispendioso ma la squadra ha più tempo per ragionare. Quando giochi con il 4-2-3-1 o il 4-3-3 hai bisogno di un vero esterno d'attacco perché ti ritrovi il terzino subito su di te. Quindi, sono determinanti per fare gol, per l'ultimo passaggio, per creare superiorità numerica. La linea seguita è giusta, dovevano essere presi. Secondo me, manca ancora una pedina sulla trequarti". 

La affascina l'idea delle due punte Simeone-Zapata? "Al momento da quanto visto contro il Modena mi sembra prematuro parlare di doppia punta perché il Torino farebbe fatica a supportarle. Bisognerà trovare l'equilibrio. Zapata allunga le difese e difende palla, Simeone si prende gli spazi ed è bravo in campo aperto. Possono completarsi bene, però hanno bisogno di una squadra che riesca a supportarli e reggerli. Nel secondo tempo con il Modena, ad esempio, si è visto che con l'ingresso di Ilkhan la squadra è stata più equilibrata e quindi un terzo centrocampista ha aiutato. In attacco, inoltre, non vorrei dimenticare Adams. Baroni avrà diverse soluzioni da incastrare insieme".

Se Vanoli era all'esordio in Serie A, Baroni si presenta a Torino con quasi 150 panchine nel massimo campionato. Buona scelta da parte del Torino? "Sicuramente è un tecnico esperto che conosce bene il campionato. Anche con la Lazio è stato bravo perché per trequarti della stagione ha ottenuto grandi risultati in una piazza difficile. Si è puntato su un allenatore che si è dimostrato di livello". 

Lazaro che torna basso a destra può essere un tema della stagione granata?"Beh, certamente può peccare un po' difensivamente, però oggi nel calcio moderno si chiede tanta spinta ai terzini e avere un esterno basso che ti garantisce parecchia spinta e buona qualità nei cross come Lazaro può farti pensare di permetterti qualche sbavatura in più in fase difensiva. In ogni caso si lavora su coperture preventive e su accorgimenti tattici (mezzala che lo aiuta oppure un centrale più bravo a reggere certe situazioni)". 

Il Torino partirà da Milano contro l'Inter. Nell'estate 1997 anche lei fece il passaggio da Torino a Milano sponda nerazzurra. Che ricordi ha di quel periodo?"Ero arrivato a un livello altissimo, però già nell'ultimo anno in Serie B al Torino avevo un po' pagato dazio a causa di un infortunio che mi trascinavo fin dal ritiro; è vero che giocai 32 partite, ma nella seconda parte della stagione fu una sofferenza, mi allenavo con la squadra massimo due volte a settimana. Mi portai il problema anche all'Inter, si pensava fosse pubalgia ma in realtà erano tre ernie inguinali. Il primo anno all'Inter giocai appena 4 partite in campionato, un paio in Coppa Italia e un altro paio in Coppa Uefa. Purtroppo con l'Inter giocai davvero poco, però custodisco un bel ricordo perché conobbi grandissimi giocatori, condivisi lo spogliatoio con Ronaldo e vincemmo una Coppa Uefa".