Se Vanoli era all'esordio in Serie A, Baroni si presenta a Torino con quasi 150 panchine nel massimo campionato. Buona scelta da parte del Torino? "Sicuramente è un tecnico esperto che conosce bene il campionato. Anche con la Lazio è stato bravo perché per trequarti della stagione ha ottenuto grandi risultati in una piazza difficile. Si è puntato su un allenatore che si è dimostrato di livello".
Lazaro che torna basso a destra può essere un tema della stagione granata?"Beh, certamente può peccare un po' difensivamente, però oggi nel calcio moderno si chiede tanta spinta ai terzini e avere un esterno basso che ti garantisce parecchia spinta e buona qualità nei cross come Lazaro può farti pensare di permetterti qualche sbavatura in più in fase difensiva. In ogni caso si lavora su coperture preventive e su accorgimenti tattici (mezzala che lo aiuta oppure un centrale più bravo a reggere certe situazioni)".
Il Torino partirà da Milano contro l'Inter. Nell'estate 1997 anche lei fece il passaggio da Torino a Milano sponda nerazzurra. Che ricordi ha di quel periodo?"Ero arrivato a un livello altissimo, però già nell'ultimo anno in Serie B al Torino avevo un po' pagato dazio a causa di un infortunio che mi trascinavo fin dal ritiro; è vero che giocai 32 partite, ma nella seconda parte della stagione fu una sofferenza, mi allenavo con la squadra massimo due volte a settimana. Mi portai il problema anche all'Inter, si pensava fosse pubalgia ma in realtà erano tre ernie inguinali. Il primo anno all'Inter giocai appena 4 partite in campionato, un paio in Coppa Italia e un altro paio in Coppa Uefa. Purtroppo con l'Inter giocai davvero poco, però custodisco un bel ricordo perché conobbi grandissimi giocatori, condivisi lo spogliatoio con Ronaldo e vincemmo una Coppa Uefa".
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