Tifosi-Cairo, ormai le posizioni sono polarizzate: è un punto di non ritorno?"Mi pare che la contestazione non sia una novità, purtroppo per il Torino, per Cairo e per tutto l'ambiente. Le parti sono polarizzate e credo che non se ne possa venire più a capo, nemmeno con risultati esaltanti. I risultati potrebbero ammorbidire ma i tifosi granata, per come li conosco, sono intransigenti e risoluti soprattutto sulle scelte societarie. La polarizzazione è evidente, credo che si perpetuerà. I tifosi non hanno alcuna intenzione di fare un passo indietro. Cairo non ha intenzione di vendere questo club. Si andrà avanti così, con questa modalità dicotomizzata e oserei dire imbarazzante. Siamo di fronte a un imprenditore che ha avuto e ha successo in quasi tutta la sua attività, però nel calcio fa fatica a testimonianza di come il calcio sia meno razionale di altri settori imprenditoriali".
Perché si è arrivati a questa situazione?"Io ero direttore di Tuttosport quando Cairo veniva osannato come salvatore della patria. Poi, però, ha disatteso alcune promesse. I tifosi del Torino non volevano lo Scudetto in vent'anni ma una squadra da coppe europee, volevano una squadra al livello di Roma e Lazio. Non si può giustificare questo insuccesso sportivo soltanto con la formula che il calcio è una materia scivolosa. Il Torino di Cairo negli anni ha venduto troppi giocatori di prima fascia per poter competere alle coppe europee con costanza e continuità. Il bilancio del Torino è sano, però al tifoso non importa lo stato patrimoniale, importano i risultati".
Il mercato estivo è stato, secondo lei, soddisfacente?"A me pareva un buon mercato: Asllani e Simeone non sono brutti acquisti. In attacco il Torino ha tante frecce, però il reparto difensivo è troppo fragile e non è una questione soltanto di difesa ma di fase difensiva nel suo insieme. Il Torino non è ben costruito e ben organizzato per difendere con equilibrio. Secondo me, bisognerà tornare alla difesa a quattro. Il sistema di gioco a tre non mi convince fino in fondo. Tornerei indietro, anche se poi gli interpreti vanno soppesati e alcuni non mi sembrano all'altezza".
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