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tor interviste Padula a TN: “Sogno un gol con il Toro. Njie? Ha tutto per restare in alto”

Esclusiva

Padula a TN: “Sogno un gol con il Toro. Njie? Ha tutto per restare in alto”

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In esclusiva su Toro News le parole dell'attaccante 2004 del Torino in prestito in questa stagione al Campobasso in Serie C
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Cristian Padula in esclusiva su Toro News. Nell'estate 2023 è stato preso dalla Primavera del Torino di Scurto. Il suo rendimento in granata è stato davvero importante: 19 partite e ben 8 gol. Potevano anche essere di più ma qualche problema fisico di troppo l'ha limitato. Nelle ultime due stagioni è stato mandato in prestito dal Torino in Serie C: dapprima al Giugliano (ben 7 reti nel campionato d'esordio tra i professionisti) e adesso al Campobasso (2 reti fin qui, tra cui quella dell'ultimo turno al Forlì). Grazie all'ufficio stampa del club molisano, Padula, attaccante classe 2004, si racconta su Toro News e grazie alle sue parole andiamo a conoscerlo più a fondo, dentro e fuori dal campo.

Buongiorno Cristian. Primo ricordo dell'annata nella Primavera del Torino?"Al Torino ho vissuto una bella stagione. Peccato non aver centrato i play-off. Meritavamo di giocarli sia per il nostro campionato sia per la nostra avventura in Coppa Italia dove abbiamo perso immeritatamente la finale. Avevamo una squadra fortissima, basta vedere i ragazzi presenti in rosa, vedi Ciammaglichella e Dellavalle. Personalmente potevo fare di più ma qualche infortunio mi ha limitato. Per le partite che ho giocato le cose non sono andate male. Ho chiuso a otto gol, è stato un buono score". 


Dopo il Torino il professionismo tramite due prestiti. Ci sono stati dei cambiamenti in Serie C?"Sì, cambiano molte cose. Cambiano l'intensità, la pressione, i tifosi e gli stadi dove giochi. Il tipo di gioco è più tattico e fisico. Giochi contro gente adulta che ha militato per tanto tempo in Serie A, Serie B o magari gioca da 15 anni in Serie C. Sono giocatori che sanno come trattare e marcare un ragazzo di 20, 21 o 22 anni. Ci sono parecchie differenze tra la Primavera e la Serie C".

Nella scorsa annata molto bene al Giugliano nel girone C."Sì, direi che è stata molto positiva. Sono stato contento per i gol fatti, forse potevano essere anche di più. Ci sta un po' di adattamento perché devi capire come funziona l'ambiente. Abbiamo conquistato i play-off e ci siamo fatti rispettare dalle più grandi del girone, dal Catania al Crotone". 

Adesso sei a Campobasso: piazza passionale, confermi?"A Campobasso c'è un'atmosfera fantastica, i tifosi sono spettacolari, ti seguono numerosi dovunque. Pensa che due anni fa mio papà mi mandava su Instagram i video della tifoseria del Campobasso e ora mi trovo qui a giocare. Giocarci è ancora più bello perché puoi esultare con loro, da molto vicino". 

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Nell'estate 2023 come andò la trattativa che ti ha portato dalla Roma al Torino?"Ho fatto tutte le giovanili alla Roma, era giunto il momento di cambiare aria e quando è arrivata l'offerta del Torino non potevo pensarci troppo. Arrivavo da un contesto grande come quello della Roma, però fa sempre un certo effetto ricevere la chiamata del Torino perché la sua storia è unica". 

Obiettivi per il futuro calcistico?"A breve termine è fare il meglio per il Campobasso. A lungo termine mi piacerebbe esordire in Prima Squadra con il Torino e magari segnare con il granata addosso". 

Da attaccante confermi che ci sono momenti nei quali si segna in ogni modo e altri in cui il pallone non entra mai? Come si combatte questa cosa? "Sì, è vero. Ci sono dei periodi in cui sembra andare tutto storto tra pali, traverse e parate. Ci sono dei periodi in cui segni in qualsiasi modo. Più cerchi il gol e più non arriva. Il fattore psicologico incide tantissimo. I miei allenatori mi hanno sempre detto che l'unica via è allenarsi di più, fermarsi al campo trenta, quaranta minuti in più, provare conclusioni, rigori, punizioni. Devi fare tutto quello che serve, poi il gol arriverà". 

Fuori dal campo che ragazzo è Cristian? "Sono un ragazzo abbastanza tranquillo, non faccio nulla di eclatante. Amo giocare a carte, a biliardino e a ping pong. Amo anche le cene con gli amici in compagnia". 

Il calciatore è di per sè costretto quasi ogni anno a cambiare contesto, allenatore, compagni. Quanto è difficile? "Questa è la cosa difficile della professione perché devi saperti comportare sia che sei l'ultimo arrivato sia che accogli nuovi elementi in una squadra dove sei da un po' di tempo. Girando i campi conosci diverse persone e negli anni ritrovi ex compagni dei settori giovanili o persone che già conosci. Non è poi così difficile adattarsi ai nuovi ambienti. Molto dipende anche dal carattere del singolo. Io non ho mai avuto problemi. Quest'anno già dopo tre o quattro giorni ridevo e scherzavo con tutti". 

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Oltre al calcio hai portato avanti studi universitari?"Non sono ancora riuscito a iscrivermi all'università ma è in programma. Penso sia molto importante fare questo passo perché ti poni un obiettivo. Occorre disciplina per affrontare entrambi gli ambiti, quello sportivo e quello universitario. Proprio per questo non voglio lasciare indietro lo studio". 

Facoltà?"Vorrei rimanere nell'ambito sportivo. Mi piacerebbe studiare per diventare dirigente". 

Torniamo al Torino Primavera di Scurto del 2023/2024: chi spiccava?"Il capitano Dellavalle si vedeva che era già pronto per categorie importanti. Il livello medio era comunque alto. Resta il peccato di non aver vinto la Coppa Italia e di non aver raggiunto i play-off". 

E Njie?"Si vedeva che aveva una marcia in più sia fisicamente sia tecnicamente. Sono molto contento per lui. Anche quando sono andato via ho sempre seguito la Primavera e soprattutto la Prima Squadra e ho gioito per il suo primo gol in Prima Squadra. Ha tutte le caratteristiche per restare in alto".