Adesso sei a Campobasso: piazza passionale, confermi?"A Campobasso c'è un'atmosfera fantastica, i tifosi sono spettacolari, ti seguono numerosi dovunque. Pensa che due anni fa mio papà mi mandava su Instagram i video della tifoseria del Campobasso e ora mi trovo qui a giocare. Giocarci è ancora più bello perché puoi esultare con loro, da molto vicino".
Nell'estate 2023 come andò la trattativa che ti ha portato dalla Roma al Torino?"Ho fatto tutte le giovanili alla Roma, era giunto il momento di cambiare aria e quando è arrivata l'offerta del Torino non potevo pensarci troppo. Arrivavo da un contesto grande come quello della Roma, però fa sempre un certo effetto ricevere la chiamata del Torino perché la sua storia è unica".
Obiettivi per il futuro calcistico?"A breve termine è fare il meglio per il Campobasso. A lungo termine mi piacerebbe esordire in Prima Squadra con il Torino e magari segnare con il granata addosso".
Da attaccante confermi che ci sono momenti nei quali si segna in ogni modo e altri in cui il pallone non entra mai? Come si combatte questa cosa? "Sì, è vero. Ci sono dei periodi in cui sembra andare tutto storto tra pali, traverse e parate. Ci sono dei periodi in cui segni in qualsiasi modo. Più cerchi il gol e più non arriva. Il fattore psicologico incide tantissimo. I miei allenatori mi hanno sempre detto che l'unica via è allenarsi di più, fermarsi al campo trenta, quaranta minuti in più, provare conclusioni, rigori, punizioni. Devi fare tutto quello che serve, poi il gol arriverà".
Fuori dal campo che ragazzo è Cristian? "Sono un ragazzo abbastanza tranquillo, non faccio nulla di eclatante. Amo giocare a carte, a biliardino e a ping pong. Amo anche le cene con gli amici in compagnia".
Il calciatore è di per sè costretto quasi ogni anno a cambiare contesto, allenatore, compagni. Quanto è difficile? "Questa è la cosa difficile della professione perché devi saperti comportare sia che sei l'ultimo arrivato sia che accogli nuovi elementi in una squadra dove sei da un po' di tempo. Girando i campi conosci diverse persone e negli anni ritrovi ex compagni dei settori giovanili o persone che già conosci. Non è poi così difficile adattarsi ai nuovi ambienti. Molto dipende anche dal carattere del singolo. Io non ho mai avuto problemi. Quest'anno già dopo tre o quattro giorni ridevo e scherzavo con tutti".
Oltre al calcio hai portato avanti studi universitari?"Non sono ancora riuscito a iscrivermi all'università ma è in programma. Penso sia molto importante fare questo passo perché ti poni un obiettivo. Occorre disciplina per affrontare entrambi gli ambiti, quello sportivo e quello universitario. Proprio per questo non voglio lasciare indietro lo studio".
Facoltà?"Vorrei rimanere nell'ambito sportivo. Mi piacerebbe studiare per diventare dirigente".
Torniamo al Torino Primavera di Scurto del 2023/2024: chi spiccava?"Il capitano Dellavalle si vedeva che era già pronto per categorie importanti. Il livello medio era comunque alto. Resta il peccato di non aver vinto la Coppa Italia e di non aver raggiunto i play-off".
E Njie?"Si vedeva che aveva una marcia in più sia fisicamente sia tecnicamente. Sono molto contento per lui. Anche quando sono andato via ho sempre seguito la Primavera e soprattutto la Prima Squadra e ho gioito per il suo primo gol in Prima Squadra. Ha tutte le caratteristiche per restare in alto".
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