Una pasquetta che sa di scontro diretto si pone davanti ai granata. Nella scorsa giornata è arrivata la seconda sconfitta in questo 2025: un gol di Douvikas è stato sufficiente al Como per vincere la battaglia del Sinigaglia. Rimasti fermi a 40 punti, il Toro di Vanoli condivide la decima posizione proprio con i prossimi avversari. Lunedì 21 aprile - a Pasquetta, per l'appunto - alle 12:30 arriva sul campo dell'Olimpico Grande Torino l'Udinese di Runjaic. I bianconeri, come detto, si giocano una posizione nella gara di lunedì contro i granata, la stessa che si giocano questi ultimi. Analizziamo i punti di debolezza e di forza e in generale la situazione dell'Udinese grazie a chi lo segue ogni giorno da vicino. Si tratta di Lorenzo Petiziol, giornalista di TuttoUdinese, intervistato nel corso dell'ultima puntata di TN Radio, podcast settimanale in onda ogni martedì sera: lo ringraziamo per averci introdotto la gara dal punto di vista dei friulani.


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Petiziol (TuttoUdinese) a TN Radio: “Thauvin può rientrare. Ecco chi è il più forte”
Buonasera Lorenzo, pensa che le due squadre arrivino alla sfida in una posizione in classifica che rispecchia i propri valori?"Direi di sì, la sorpresa è stata l'Udinese quest'anno, rispetto a quello che ha fatto l'anno scorso, salvandosi all'ultima giornata. L'Udinese ha avuto un periodo molto positivo, giocava in maniera decorosa. Ora sono arrivate quattro sconfitte nelle ultime quattro partite. I bianconeri hanno raggiunto i 40 punti salvezza, agganciare l'Europa è praticamente impossibile, quindi le due squadre sono nella stessa situazione. Però bisogna stare attenti a giocare queste partite perché ci sono delle squadre che entrambe andranno a incontrare che lottano per la coppa o per salvarsi, quindi bisogna giocarsele. Per l'Udinese il Torino è una partita dove deve farsi perdonare: perdere contro il Milan ci sta, ma il problema è l'atteggiamento che si perpetua da un po' di tempo, blando, con idee confuse da parte dell'allenatore... Assenze? Non ce ne sono tante. Più che altro sembra che Runjaic abbia le idee confuse".
A proposito di Runjaic, l'impressione è che il punto di forza della stagione dell'Udinese sia stato proprio l'allenatore..."Sì, però attenzione: a fare meglio della scorsa stagione non è che ci volesse molto. Runjaic è sicuramente un bravo allenatore, ma hanno lasciato tutti sconcertati diverse scelte, cambia continuamente modulo. Io credo molto poco alle tattiche, il problema è l'atteggiamento in campo dei giocatori. Non ci si può attaccare al fatto che una volta raggiunti i 40 punti non ci sono motivazioni, perché non lo accetto. Neanche la scusa che molti giocatori dell'Udinese siano in via di trasferimento regge".
Thauvin riesce a recuperare per il Toro? Il suo partner, Lucca, è veramente un attaccante che può fare un salto di qualità nel breve periodo?"Ti rispondo subito per quanto riguarda Thauvin: è sicuramente un leader tecnico e la sua mancanza si sente. Però aggiungo che se una squadra dipende da un giocatore - pur bravo come il francese - vuol dire che dietro non c'è nient'altro. Non si possono giustificare le prestazioni di una squadra con l'assenza di un giocatore. Sicuramente con lui in squadra certi meccanismi vengono espletati in maniera diversi, ma la sua assenza non può servire come alibi. In vista della prossima sfida, Thauvin ha ripreso a prepararsi con il gruppo, sembra che stia meglio e probabilmente andrà in panchina. Forse un po' di minutaggio lo farà già contro il Torino. Però non sta benissimo, è fuori dagli inizi di marzo... Sta bene anche Davis che ha ripreso anche lui in gruppo. Lucca, invece, secondo me non è un giocatore da nazionale. Ha segnato tanto ma non ha ancora le stigmate per approdare ad alti livelli, anche se ha avuto richieste addirittura dal West Ham e dall'Inter. A livello tecnico è ancora molto acerbo".
Nelle ultime 4 partite l'Udinese ha segnato un solo gol: c'è stato un calo sottoporta a livello collettivo? "C'è stato un calo mentale, un'assuefazione ad aver raggiunto un determinato risultato, cioè la salvezza".
A chi deve stare attento il Torino? Dall'altra parte, su cosa devono puntare i granata per fare risultato?"L'Udinese ha un grande giocatore, che in certi momenti della partita viene invischiato anche lui dalla pochezza e dall'atteggiamento dei compagni, ma è un grandissimo giocatore: Solet. È un giocatore persino sprecato in quel ruolo, secondo me: potrebbe fare di tutto. Ha un fisico, una tecnica e una qualità straordinari. Poi sugli esterni i bianconeri hanno difficoltà, davanti Lucca dev'essere servito. Un giocatore da tenere d'occhio è Atta: ha grande qualità, sia tecnica che mentale. Vede il gioco, sa capire, sa inserirsi e anche coprire bene. Poi c'è Karlström che è molto importante, è il metronomo dell'Udinese: lui dovrebbe legare le due componenti della squadra. Per quanto riguarda la difesa, Solet ne ha aumentato il tasso tecnico. Si sta aspettando anche un giocatore come Iker Bravo, che è molto buono ma è giovane. Ha vinto l'U21 con la Spagna, ma va aspettato. Brenner è stato una delusione, ha avuto qualche infortunio ma poi è sparito dai radar. Poi c'è Pafundi che è un giocatore di grande qualità. Non avrà la statura adeguata - come dice qualcuno - ma sa toccare il pallone. Non so perché non giochi, infatti tutti i tifosi stanno chiedendo a gran voce di metterlo in campo. Ma non può giocare come glielo fa fare Runjaic, con 7-10 minuti a fine partita. Almeno bisogna fargli giocare un tempo e dargli la possibilità di provare e sbagliare. Questo è un patrimonio per il futuro...".
L'andata contro l'Udinese è la partita in cui è cambiato il campionato del Toro. Sotto due a zero, nell'intervallo cambia tutto: fa un secondo tempo di personalità e da lì svolta la stagione. Anche l'Udinese è una squadra che vive più partite in una?"Sì, in tantissime partite. L'Udinese gioca mezza partita alla volta: un primo tempo eccezionale e poi magari un secondo tempo disastroso. Come a Parma, l'Udinese ha fatto un ottimo primo tempo, vincendo 2 a 0, poi nel secondo tempo ha perso 3 a 2. O viceversa. Perché? Non lo so, l'allenatore non dà spiegazioni perché dopo un anno non parla ancora italiano...".
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