L'arrivo di Casadei a gennaio le ricorda l'arrivo di Ricci sempre a gennaio?"A volte devi puntare sui giovani che possono fare al caso tuo e migliorarli. Devi costruire qualcosa e le prospettive di Casadei sono buone".
Biraghi può ancora dire la sua in Serie A?"Credo che abbia tanta rabbia e voglia dimostrare che vale ancora. Il giocatore non si discute".
Che ricordo ha di quell'annata da direttore sportivo del Torino?"Il ricordo è sempre positivo, sebbene siano passati già vent'anni. Fu una cavalcata straordinaria. Vincere la finale play-off ti lascia una gran bella soddisfazione. Ho ottimi ricordi dei giocatori, dello staff tecnico e del presidente, anche se alle volte mi ha fatto arrabbiare. Ho conosciuto un presidente intelligente, un imprenditore vero che l'ha dimostrato nei successivi due decenni".
Lei è stato il primo direttore sportivo di Cairo: si attendeva l'imprenditore alessandrino ancora a capo del Torino a distanza di vent'anni?"Sicuramente sì, perché non gli mancano le possibilità economiche. Gente come lui nel calcio ne troviamo sempre di meno. Oggi le proprietà in Italia sono quasi tutte straniere. Trovare investitori italiani nel calcio è roba rara. Chiaro che probabilmente avrebbe voluto togliersi qualche soddisfazione in più nel corso degli anni".
Cosa possono dire i granata da qui alla fine del campionato?"Se credono nelle loro possibilità, possono togliersi delle soddisfazioni. La rosa, lo ripeto, vale quella di squadre che si stanno giocando l'accesso all'Europa League e alla Conference".
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