In occasione dello svolgimento di Viva El Tour, serie di appuntamenti teatrali in cui sono protagonisti Antonio Cassano, Lele Adani e Nicola Ventola, è stato possibile parlare anche del Torino. Lo scorso 15 dicembre si è infatti tenuto presso il teatro Alfieri di Torino il secondo appuntamento di questo show dei tre ex calciatori di Serie A e noi di Toro News abbiamo avuto l'opportunità di intervistarli per parlare dell'attualità (e non solo) legata al mondo granata. Nicola Ventola, in particolare, conosce bene il mondo granata essendo stato uno degli elementi delle rose del Toro tra il 2007 e il 2009, subito all'inizio della gestione Cairo. Di questo e molto altro abbiamo parlato con l'ex centravanti barese.

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Ventola a TN: “Cairo? È un aziendalista e ha passione, se non arriva un altro…”
Buongiorno Nicola, come valuta l'inizio di stagione del Torino?"Ho tanta stima nei confronti dell'allenatore, ha fatto bene alla Lazio e ne ho sempre parlato molto bene. La squadra ha avuto innesti importanti con giovani di qualità. C'erano presupposti migliori per un campionato migliore di quello visto finora. Ci sono state buone gare ma purtroppo anche tante brutte partite con sconfitte pesanti senza il gioco che abbiamo ammirato con Baroni alla Lazio e anche senza quello spirito che al Toro ci deve sempre essere".
Il Toro ha appena tre italiani in rosa e di convocabile in nazionale c'è solo Casadei. Da ex calciatore pensa che possa essere un problema?"Credo sia un discorso generale. Ci sono pochi italiani perché ne abbiamo pochi, vale per tutte le squadre. Chi non vorrebbe far crescere i club e la nazionale con giovani italiani. Come si vede a Como, se ci sono calciatori che giocano meglio degli italiani, ogni società fa i propri interessi. È un peccato ma questa è la realtà attuale del nostro calcio".
Dopo l'esonero di Vagnati è ritornato Petrachi al Toro, come valuta questo cambiamento?"Come per i giocatori che rendono al meglio in alcune società, lo stesso vale per i direttori sportivi. Petrachi a Torino ha fatto bene, la scelta di andare alla Roma è stata sua. Fin quando ha deciso di sposare il progetto Cairo sono stati, secondo me, gli anni migliori del Toro e con il più bel calcio. Se si sono ri-sposati per lui sarà qualcosa di speciale, lo penso veramente".
Da ex granata, secondo lei la contestazione dei tifosi verso la presidenza Cairo influisce anche sui giocatori in campo?"Pesa sempre una contestazione se arriva dal tuo pubblico, il calciatore lo accusa. Il pubblico è stanco della proprietà. Con Cairo ho lavorato due anni e posso dire che ha passione. Secondo me ci ha messo i soldi e lo fa ancora, è anche un imprenditore e ha altre aziende importanti. Non so se lui voglia vendere o meno, sono sempre dell'opinione che se arriva qualcuno deve essere meglio di quello che c'era. In Urbano Cairo non ho visto un disinteresse, ci mette passione ma è un'aziendalista. Io me lo terrei stretto".
Intervista a Nicola Ventola realizzata da Federico De Milano e Andrea Croveri
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