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Baroni: “Vi spiego i miei obiettivi. Tifosi caldi? Sono fondamentali perché…”

Davide Bonsignore Redattore 
Tra centrocampo, attacco, Milinkovic-Savic e Israel: Baroni si racconta

"Sono un uomo concreto" si è auto-descritto Marco Baroni. Il tecnico granata è arrivato alla guida di una squadra che avrebbe voluto fare tanto di più nella scorsa stagione ma per vari motivi non c'è riuscito. Poi è arrivato in una piazza estremamente legata all'allenatore precedente, Vanoli, esonerato per posizionare proprio lui sulla panchina granata. Infine, è arrivato in un ambiente in cui società e tifosi sembrano ora più lontani che mai. A questo Marco Baroni ha dovuto aggiungere la non semplicità di un calciomercato condotto con diversi spunti a volte poco omogenei tra loro e con un inizio non facile. Proprio a proposito della sconfitta contro l'Inter, il tecnico ha cominciato la propria intervista a Sky Sport:  "Abbiamo fatto una partita pulita, con pochi falli. E quando si incontrano squadre di quel livello non te lo puoi permettere".

Piazza e obiettivi, Baroni: "Sono concreto"

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Obiettivi a breve termine ma anche a lungo: "Non cerco scommesse. Devo lavorare forte per creare valore in questa squadra” ha spiegato Marco Baroni che ha quindi l'intento nel lungo periodo di creare un'amalgama adeguata per trovare, innanzitutto, la chiave tattica corretta...ma soprattutto infondere in tutti (giocatori, società, tifosi) lo spirito giusto. Certo, appunto, i tifosi saranno parte fondamentale, anche se Baroni non si dice "stupito, ma toccato molto". Il tecnico granata ha definito il calore dell'ambiente "una leva più importante per dare tutto", sia per lui, che per lo staff che per i giocatori. Tra le righe si legge: "Non siamo il Torino FC, siamo il Toro: supportateci".

Baroni sul centrocampo: nominati tutti tranne Tameze

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Poi, nella sua intervista, Baroni ha avuto modo di parlare anche dei singoli. E tra gli aspetti più toccati, certamente c'è quello del centrocampo. Il Torino è intervenuto sul mercato per acquistare due profili, mentre uno era arrivato a gennaio e un altro è recuperato dagli infortuni. Il fulcro è Casadei, che Baroni ha definito "un giocatore di spazio": "Sta lavorando fortemente, con grande attenzione, ferocia, voglia di crescere" ha spiegato il tecnico. Certo è che altri, poi, devono lavorare soprattutto su aspetti mentali: Baroni ha definito Ilic "un giocatore di qualità", ma ha anche sostenuto come "deve stare sereno, concentrarsi nelle due fasi e portare grande presenza nella partita". Dal mercato è arrivato Anjorin, giocatore estremamente duttile che "sta trovando la migliore condizione". Va citato anche Gineitis, su cui Baroni ha espresso belle parole: "Giocatore di grande mobilità. Può lavorare nell’ampiezza, nella profondità ed è bravo tecnicamente". Il capitolo regista è più ampio: dal mercato è arrivato Asllani, "giocatore con grande qualità che potrà dare i temi alla squadra". Ma c'è anche Ilkhan: "Ha caratteristiche - ha spiegato Baroni - simili ad Asllani: è giovane, rientra da un infortunio importante al crociato ma sta sempre meglio, siamo convinti di farlo crescere e dargli spazio". La conclusione per il tecnico? "Abbiamo un centrocampo omogeneo e con varie soluzioni". Certo è che alla domanda molto precisa di Sky su dove giocherà Casadei, se dietro o davanti a centrocampo, Baroni non ha risposto.

Baroni su Simeone e Ngonge: "Il Cholito e Zapata insieme?"

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Dal centrocampo all'attacco, questa volta con una risposta ben precisa: "Sarà possibile vedere Simeone e Zapata insieme? Assolutamente sì", lapidario Baroni. Poi il capitolo Ngonge, suo pupillo già al Verona che "ha fatto un’esperienza importante in una squadra diventata campione d’Italia. Ha assaporato, vissuto il calcio che porta alla vittoria". Ora, però, il presente: "Ha tanta qualità - ha spiegato Baroni -. Serviranno attenzione, voglia e determinazione nelle due fasi, quando non ha il pallone". Infine il tecnico granata ha anche espresso belle parole sul proprio ex portiere, Vanja Milinkovic-Savic: "Teneva alla maglia, è stato concentrato e rimasto con noi fino all’ultimo minuto. Mi ha colpito". Nel descrivere (e in qualche modo difendere) Israel, Baroni ha portato l'esempio di Bremer, "che il primo anno ha giocato solo a fine campionato: occorrono dei percorsi per lavorare e crescere". Così il portiere uruguayano "sta iniziando questo percorso, con caratteristiche diverse rispetto a Milinkovic". Tra le righe delle parole di Baroni: "Si dia a Israel la fiducia e il tempo che sono stati dati a Milinkovic".