"Per una squadra di calcio avere lo stadio è una cosa importante e un valore aggiunto”. Così qualche giorno fa in quel di Dogliani il presidente del Torino Urbano Cairo commentava il fresco annuncio della decisione dell'Agenzia delle entrate di non rinnovare le ipoteche sullo stadio Olimpico Grande Torino. Una situazione che coinvolge la società granata ormai da molti anni e che, con l'annuncio del primo cittadino di Torino Lo Russo, può considerarsi finalmente giunta al termine. Anche l'assessore comunale allo Sport Carretta ha voluto esprimere la propria gioia riguardo alla concessione ottenuta...ma ha aggiunto un ulteriore aspetto: "È davvero una bella notizia che permetterà di allargare il campo dei ragionamenti sul futuro dello Stadio rispetto alla sola concessione di lungo periodo, aprendo a nuove prospettive finora impossibili". Risulta, dunque, chiaro che il mancato rinnovo delle ipoteche sia un passo fondamentale sì per la città, che detiene la proprietà dello stadio, ma anche per la società: il Torino ora può finalmente pensare all'acquisto dello stadio Olimpico Grande Torino. La domanda che viene da porsi adesso è: Cairo vorrà comprarlo?


Il tema
Cairo prende tempo ma non smentisce: l’Olimpico Grande Torino si può comprare
Cairo comprerà lo stadio?
—La prima certezza da cui partire è la volontà del comune di Torino di vendere lo stadio. A partire dal 2 luglio, infatti, come detto, non saranno rinnovate le ipoteche. Questo agevola un'ipotetica trattativa per il passaggio di proprietà dell'Olimpico Grande Torino. Tuttavia, al momento i granata godono di un contratto d'affitto favorevole stipulato con il comune, che prevede il versamento da parte del club granata di mezzo milione di euro per l'occupazione annuale dello stadio. La tariffa è, inoltre, valida fino al 31 dicembre 2026: tutta la prossima stagione e metà di quella dopo. Non è però volontà del comune proseguire a dare in affitto a cifre così basse un impianto che comunque comporta costi non indifferenti. Per questo motivo, come ha più volte ribadito il sindaco Lo Russo, la volontà delle autorità è quella di intavolare una trattativa di cessione con il club di Urbano Cairo. Proprio il patron del Torino, nella serata che ha concluso il campionato dei granata, ha dichiarato: "Non dipende solo da me. Fatemi parlare con chi di dovere. Prima parlo con loro, e poi con la stampa". Una situazione ben chiara, dunque, per Urbano Cairo, che vuole naturalmente prima sedersi con il comune a discutere di tutti i dettagli di un'eventuale operazione, poi comunicarlo al mondo Toro.
Se Cairo non dovesse comprare, il Torino si dovrebbe preoccupare
—Con il venir meno delle ipoteche, la situazione del club granata non è più così serena. Se il presidente del Torino continua a prendere tempo, la controparte in questa trattativa ha più volte fatto trasparire di avere fretta. Cairo, infatti, ha annunciato di volerne quantomeno parlare, ma storicamente il rapporto del patron granata con le strutture è sempre stato combattuto: un incentivo per la ricostruzione del Filadelfia, che tuttavia ancora non è di proprietà della società. A ciò si aggiunge la situazione del Robaldo, ormai in dirittura d'arrivo ma in uno stato di lavorazione da troppi anni. Riguardo all'Olimpico Grande Torino, però, la situazione è diversa. Il comune vuole liberarsi dell'impianto e se il Torino non dovesse rivelarsi parte interessata, non è escluso che possa virare su altri possibili compratori. Se lo stadio dovesse passare in mano ad un privato che non ha a che fare con il Torino, a quel punto i granata la trattativa dovrebbero intavolarla con chi di dovere per ottenere un altro contratto d'affitto, che difficilmente sarebbe altrettanto favorevole. In breve, dunque, il Torino ha la priorità per acquistare lo stadio, ma non può cincischiare più di tanto.
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