Si trasferisce a Firenze, diventando uno dei giocatori più amati della Fiorentina di quei tempi. Nel 2012, infatti, il club viola lo ha inserito nella Hall of Fame Viola come miglior giocatore degli anni '20 e '30. Costretto ad andare via anche da Firenze, milita nel Cosenza per tre stagioni e poi nel Savoia, prima di lasciare il calcio nel 1935, a soli 31 anni. Poi scoppia la Seconda Guerra Mondiale e Vittorio continua la propria attività politica all'interno delle formazioni partigiane e di operai torinesi, fino agli scioperi del 1 marzo 1944. Essendo però molto conosciuto a Torino, viene denunciato e arrestato proprio per la partecipazione a quegli scioperi. Assieme a Francesco, suo fratello maggiore, viene mandato nel campo di concentramento di Mauthausen. Il "mediano di Mauthausen" si oppone alle SS anche durante la sua prigionia, all'interno del campo di concentramento in Germania. Vittorio viene lasciato morire dopo un pestaggio da parte dei militari a Gusen (succursale del campo di Mauthausen) il 16 marzo 1945.
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